Italia Independent Group S.p.A. (nella foto, l’a. d. Marco Cordeddu) annuncia che la società controllata Italia Independent S.p.A. (“Italia Independent” o la “Società”) ha comunicato alle organizzazioni sindacali competenti l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo di 29 dipendenti, ai sensi degli articoli 4 e 24 della Legge 23 luglio 1991, n. 223. Tale decisione si pone nell’ambito delle attività previste dal piano di risanamento della Società il cui avvio è stato annunciato il 15 giugno scorso (il “Piano di Risanamento”), che prevede un significativo intervento a supporto da parte dell’azionista di riferimento Lapo Elkann mediante erogazione di finanza propria, con l’obbiettivo anche di attenuare, per quanto possibile, gli impatti negativi della procedura di licenziamento sui lavoratori e di consentire il pagamento degli stipendi. L’intervento segue le numerose operazioni di sostegno finanziario, pari a Euro 25 milioni, già compiute dall’azionista di riferimento nell’arco di cinque anni a cui va aggiunto l’apporto di ulteriori risorse da parte del mercato azionario (incluso il socio Creative Ventures). Malgrado l’impegno profuso dal management e il supporto degli azionisti, Italia Independent non è riuscita a raggiungere i risultati ipotizzati nei business plan anche per via di circostanze esterne che hanno ulteriormente aggravato la situazione: l’emergenza Covid e i conseguenti lockdown in diverse geografie, l’instabilità dei mercati e il contesto macro economico avverso che ha provocato un aumento e una difficoltà di reperimento delle materie prime e la conseguente crescita dell’inflazione. La Società ha a lungo ricercato soluzioni che consentissero di mantenere un modello di business indirizzato anche a salvaguardare il proprio personale; tuttavia, nonostante i diversi tentativi, Italia Independent ha dovuto, suo malgrado, prendere atto che non vi sono più soluzioni percorribili e idonee a contemperare le esigenze di ristrutturazione e risanamento dell’impresa secondo l’attuale modello di business. L’attuale situazione di squilibrio economico, finanziario e patrimoniale della Società ha reso necessaria l’adesione della Società alla procedura – non giudiziale e in continuità aziendale – di composizione negoziata della crisi ai sensi del D.L. 118/2021 e non permette di rinunciare alla dichiarazione di eccedenza del personale, trattandosi di un esubero strutturale e non transitorio dell’organico, che non consente altre soluzioni. La riduzione dell’organico in funzione delle residuali attività che verranno mantenute e la conseguente riduzione dei costi entro una soglia utile a garantire l’equilibrio economico dell’impresa rientrano tra le condizioni di sostenibilità del Piano di Risanamento. La cessazione dei contratti di lavoro con tutti i dipendenti in esubero avverrà non appena la procedura di consultazione ai sensi della sezione 4 della Legge 23 luglio 1991, n. 223 sarà completata, entro il periodo previsto dalla citata normativa, senza pregiudizio per il periodo di preavviso o per il pagamento dell’indennità sostitutiva spettante a termini del CCNL applicato. Nel caso di esito positivo della consultazione con i sindacati e nell’ambito di un accordo sulla forza lavoro in esubero, la Società è aperta a valutare misure ragionevoli che possano favorire la ricollocazione dei dipendenti eccedentari.