Il volume degli investimenti diretti esteri verso il continente africano ha raggiunto nel 2021 un livello record di 83 miliardi di dollari, secondo l’ultima edizione del World Investment Report della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (Unctad): più del doppio rispetto al valore registrato l’anno precedente caratterizzato dalla diffusione della pandemia di Covid-19. Nonostante la forte crescita, però, la quota di investimenti diretti esteri (Ide) in Africa rappresenta comunque soltanto il 5,2% degli Ide totali, in aumento marginale rispetto al 4,1% registrato nel 2020. Andando a osservare nel dettaglio i volumi degli investimenti, emerge tuttavia come la maggior parte dei Paesi africani ha registrato un aumento moderato degli Ide nel 2021 e che circa il 45% del totale sia dovuto a una transazione finanziaria intra-impresa in Sudafrica tra le società Naspers e Prosus. “Se escludiamo questa singola transazione, l’aumento dei flussi di Ide verso l’Africa, sebbene ancora positivo, risulterebbe più in linea con le tendenze di crescita osservate in altre regioni in via di sviluppo”, ha sottolineato James Zhan, direttore della divisione investimenti e imprese dell’Unctad. In termini di subregioni, Africa australe, Africa orientale e Africa occidentale hanno visto aumentare i flussi di investimenti – rispettivamente da 4 a 42 miliardi di dollari, da 6 a 8 miliardi e da 9 a 14 miliardi – mentre quelli verso l’Africa centrale sono rimasti piatti (circa 10 miliardi dollari) e il Nord Africa ha registrato un calo, da 10 a 9 miliardi. I maggiori detentori di attività estere in Africa restano ancora soggetti europei, guidati da investitori nel Regno Unito (65 miliardi di dollari) e in Francia (60 miliardi di dollari).