Si è costituita a Budapest la Collaborazione scientifica Einstein Telescope (Et), composto da 77 unità di ricerca, in occasione del XII Simposio di Et tenutosi il 7 e l’8 giugno scorsi. Portavoce sarà Michele Punturo, ricercatore dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare), finora alla guida della comunità scientifica impegnata nel progetto del futuro osservatorio di onde gravitazioni europeo, che la Sardegna è candidata a ospitare nell’ex sito minerario ‘Sos Enattos’ di Lula (Nuoro).
“Eravamo una comunità scientifica, oggi siamo una collaborazione scientifica”, spiega Punturo, “ossia un sistema strutturato e organizzato che lavora seguendo regole condivise per il raggiungimento del comune obiettivo: la realizzazione di Einstein Telescope, una grande infrastruttura di ricerca europea che ci porterà al centro della scienza mondiale e ci consentirà di mantenere la leadership scientifica e tecnologica in questo promettente settore di ricerca della fisica fondamentale”. “Et ci consentirà di risalire, attraverso le onde gravitazionali, fino alle prime strutture dell’universo”, sottolinea Marica Branchesi, docente del Gran Sasso Science Institute (Gssi), associata all’Infn e presidente del Consiglio scientifico dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica), che è stata nominata coordinatrice dell’Observational Science Board (Osb), un gruppo di oltre 400 persone impegnate su temi scientifici come la fisica fondamentale, quella nucleare e astroparticellare, la cosmologia e l’astrofisica. A Budapest è stato costituito anche il Consiglio di Collaborazione di Et, presieduto dal tedesco Harald Lueck del Max Planck Institute: ne fanno parte i rappresentanti di ciascuna delle 77 unità di ricerca. Una in particolare, formata da 21 scienziati, sarà coordinata da Jans Harms, docente del Gssi, e si occuperà della progettazione e dello sviluppo della parte strumentali, dell’analisi dei dati e dell’astronomia multimessaggero. Nella prima riunione il Consiglio di Collaborazione di Et ha discusso il nuovo statuto di Einstein Telescope, che regolerà il futuro dell’esperimento e avviato le procedure per istituire i comitati necessari al funzionamento tecnico e organizzativo della collaborazione.