Bper, nella foto l’a. d. Pier Luigi Montani, chiuderà 600 sportelli entro il 2024, vale a dire il 29% del totale delle filiali a fine 2021. Quelli già chiusi sono 140. Il ridimensionamento prevede l’uscita di 3.300 persone a fronte di 1.450 assunzioni. La razionalizzazione della rete distributiva «sarà abilitata dalla progressiva digitalizzazione dell’offerta e dal parallelo sviluppo e rafforzamento di canali distributivi specializzati (centri imprese, centri private)», spiega il gruppo presentando il piano industriale 2022-2025. Gli sportelli identificati come non performanti, sovrapposti (bassa distanza da altra filiale) o non localizzati in territori ad elevato potenziale di sviluppo verranno chiusi o ceduti. Parallelamente il piano prevede l’estensione di modelli «lean» di filiale grazie all’introduzione di tecnologia self (es. ATM evoluti, Casse Self Assistite, Remote Teller).
Il piano industriale 2022-2025
Il piano industriale di Bper prevede di realizzare un utile netto di 800 milioni al 2025, con un ritorno sul capitale tangibile (rote) superiore al 10% e un payout ratio (percentuale di utile destinata a cedola) del 50% nel 2025. Prevista nel corso del quadriennio la distribuzione di dividendi per almeno un miliardo di euro e il mantenimento di «un’elevata solidità patrimoniale», attraverso un indice Cet1 fully phased superiore al 13%. Il percorso di riduzione dei non performing loans (npl) verrà accelerato con un mix di azioni industriali e cessioni, con l’obiettivo di arrivare a fine piano con crediti deteriorati lordi al 3,6%. «La crescita della redditività complessiva sarà supportata dalle importanti sinergie derivanti dall’integrazione di Banca Carige, che abbiamo quantificato in oltre 150 milioni lordi a regime, a conferma dei solidi presupposti industriali alla base dell’operazione», spiega l’amministratore delegato di Bper, Piero Luigi Montani. Il processo di integrazione con Carige dovrebbe essere completato entro la fine del 2022.
Le operazioni straordinarie
Il piano prevede anche cessioni e deconsolidamenti di asset non strategici che consentiranno di liberare capitale per oltre 500 milioni da destinare allo sviluppo del business. Le operazioni straordinarie comprendono: la cessione della piattaforma interna di recupero sofferenze e UTP, con successiva attivazione del servicing NPE, la cessione delle attività merchant acquiring (è stato siglato un accordo strategico con Nexi), la cessione di 48 sportelli (di cui 40 ex-Carige e 8 Banco di Sardegna) al Banco Desio e della Brianza; deconsolidamento Società di Noleggio Lungo Termine – Sifà (previsto entro il primo semestre 2023), deconsolidamento Sardaleasing (previsto nel primo semestre del 2023), creazione polo Wealth Management & Asset Management (prevista nel secondo semestre 2023).
Bper crolla in borsa
Nel giorno della presentazione del piano industriale 2022-2025, il titolo di Bper perde oltre il 12% ed è il peggiore del Ftse Mib. La performance di Borsa del gruppo soffre la giornata negativa dei bancari, in particolare italiani, complice la pressione sui titoli di Stato italiani.
Valentina Iorio, corriere.it