Le istituzioni europee hanno raggiunto l’accordo politico per l’introduzione di un caricabatterie universale per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere digitali.
Lo annuncia la commissione per il Mercato interno del Parlamento europeo.
La direttiva prevede di utilizzare un punto di ricarica comune USB-C per tutti i dispositivi mobili e di rendere i protocolli software di ricarica interoperabili tra marchi. Nell’ottica di ridurre i rifiuti elettronici, stop anche alla vendita di caricabatterie nuovi per ogni dispositivo: i consumatori avranno la possibilità di usare i loro vecchi cavi.
“La regola” per l’introduzione del caricabatterie universale USB-C “vale per tutti, non è fatta contro nessuno. Non costringiamo nessuno a entrare nel mercato interno, ma ci sono delle regole che si applicano a tutti”. Così il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a una domanda sull’eventualità che Apple non si adegui alla direttiva europea. “Inizieremo ad applicare le regole tra 24 mesi, lasciamo alle società” del tech “due anni, sono più che sufficienti, ma le incoraggiamo ad adeguarsi prima. A buon intenditore poche parole”, ha aggiunto.
“L’accordo è una tappa fondamentale dopo oltre di 10 anni di lavoro a questa direttiva”. Così Alex Agius Saliba, eurodeputato socialista maltese e relatore per il Parlamento europeo sulla direttiva per l’adozione di caricabatterie unico, in conferenza stampa dopo l’accordo politico raggiunto tra le istituzioni Ue. “Grazie alla norma saranno risparmiati oltre 250 milioni di euro spesi dai consumatori in caricabatterie inutili” che generano “tra le 13 e le 15 mila tonnellate d rifiuti elettronici, ha spiegato Saliba. “Tra i prodotti in inclusi nella lista di prodotti o cui caricabatterie dovranno convergere nell’uso di un caricabatterie con di tipo l’Usb-C ci saranno laptop, telefonini, tablet cuffie, auricolari e-Reader a altri prodotti” ma per i laptop la scadenza verrà posticipata “di 16 mesi per permettere al mercato di allinearsi”. conclude l’eurodeputato.
“L’accordo rappresenta una prospettiva di sviluppo importante per il settore tecnologico in due direzioni: la sostenibilità ambientale e un miglioramento dell’esperienza d’uso del consumatore”: lo spiega Marta Valsecchi, Direttore operativo degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano “Indubbiamente è un passo avanti per la sostenibilità ambientale riducendo i rifiuti elettronici e permettendo il riutilizzo virtuoso degli strumenti. E – sottolinea – rappresenta anche un miglioramento dell’esperienza d’uso del consumatore per i diversi strumenti di elettronica, grazie alla riduzione dei costi potranno scegliere di acquistare i nuovi device con o senza sistema di ricarica”.
ANSA