“Non cerchiamo l’escalation militare ma quella diplomatica, con una pace negoziata e non imposta. Nessuno però può decidere del futuro dell’Ucraina eccetto Kiev. Ma la diplomazia, non ci facciamo illusioni, procede per passi successivi. La pace è l’obiettivo del governo e di tutte le componenti politiche in quest’aula”. Così il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio (nella foto) al question time alla Camera, in cui gli è stato chiesto se condivide la politica di invio di armi all’Ucraina stabilita dal governo Draghi, oppure se sostiene la linea del suo partito, il Movimento 5 stelle, che si è detto contrario. “La posizione del governo sul conflitto in Ucraina è chiara- ha detto Di Maio- ossia piena condanna dell’ingiustificata aggressione russa contro uno Stato sovrano, e continuiamo a chiedere la cessazione delle ostilità. Ma la nostra azione agisce su più livelli: quello delle sanzioni, decise in ambito Ue con logica incrementale, per togliere risorse a Mosca. Poi, appoggio agli sforzi negoziali di Paesi terzi come la Turchia per arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto. Inoltre, sostegno a Kiev, sia sul piano umanitario ma anche della difesa, in linea con l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”.