Immaturità affettiva di uno dei coniugi e incapacità di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio religioso: sono le ragioni più frequenti alla base delle cause per dichiarazione di nullità del vincolo affrontate nel 2021 dai tribunali ecclesiastici della Sardegna, fra quelli di primi grado – Tribunale ecclesiastico interdiocesano Nuoro-Ogliastra (Teino) e interdiocesano sardo (Teis) – e il Tem, il Tribunale ecclesiastico metropolitano d’appello di Cagliari (Tem).
Le cause per incapacità di affrontare le responsabilità del matrimonio religioso, segno di profonde trasformazioni culturali e della fragilità delle persone, secondo i giudici dei tribunali ecclesiastici, sono ormai preponderanti: rappresentano il 70% dei casi, mentre nel 26% emerge l’elemento della ‘simulazione’, fattispecie in cui rientrano, per esempio, il non volere figli, l’esclusione dell’indissolubilità del matrimonio e della fedeltà.”Interrogarsi sull’immaturità psico-affettiva quale causa di nullità matrimoniale significa anche intervenire in quella zona grigia per potenziare il nostro impegno, a livello pastorale e spiale, per sostenere soprattutto i giovani nel loro processo”, ha sottolineato l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi.
Le richieste di annullare il matrimonio presentate in primo grado in Sardegna non si sono fermate nel periodo della pandemia, anche se sono diminuite del 25%: il tribunale ecclesiastico interdiocesano sardo ha concluso 99 cause (69 nuove), di cui 93 andate a sentenza, mentre sei sono state archiviate. In nessun caso stato richiesta il rito breve del processo. Nel 93% dei casi il tribunale di primo grado si è espresso per l’annullamento. Le ragioni più frequenti? L’incapacità di esprimere un valido consenso (nel 74% dei casi) e le fattispecie simulatorie (23%). In appello, in totale l’anno scorso sono state trattate 12 cause, due in meno rispetto al 2020. Sette erano pendenti dall’anno precedente e altrettante sono andate a sentenza o sono state archiviate.
Per il 2022 è prematuro ancora fare bilanci, ma “nei primi tre mesi di quest’anno”, ha evidenziato don Luca Venturelli, vicario giudiziale del Tem, “delle sette cause presenti nel nostro tribunale, 5 sono andate a sentenza”.
Le cause andate in appello davanti al Tem provengono dall’arcidiocesi di Cagliari (41,7%), dalla diocesi di Iglesias (16,7%), da quella di Lanusei (16,7%), da Nuoro (8,3%), dall’arcidiocesi di Sassari (8,3%), e dalla diocesi di Tempio-Ampurias (8,3%).
Per quanto riguarda il tribunale di riferimento, il 75% delle cause è legato al Teis, costituito da otto diocesi (Cagliari, Sassari, Oristano, Ales-Terralba, Alghero-Bosa, Tempio-Ampurias, Ozieri, Iglesias) e un bacino di circa un milione e 472.144 abitanti, e il restante 25% proviene dal Teino (diocesi di Nuoro e Lanusei) dove vivono quasi 193 mila persone.