Le comunità energetiche come strumento che meglio rappresenta la transizione energetica, per attenuare forme di dipendenza energetica e coniugare interessi economici e sostenibilità ambientale a livello locale. Processo che necessità di attivare un cambiamento culturale che parta dal basso, coinvolgendo cittadini e comunità locali, accompagnato da un sostegno concreto da parte del governo. Tanti i temi toccati nel corso del convegno dedicato alle comunità energetiche, che si è tenuto a Palazzo Strozzi Sacrati, organizzato da Regione, Agenzia Regionale Recupero Risorse (Arrr) e Anci Toscana. “Un tema attualissimo – ha detto il presidente Giani (nella foto) quasi in conclusione – perché si inserisce nel dibattito sull’auto-sufficienza energetica e sulla transizione ecologica. Temi trasversali che riguardano la crescita e lo sviluppo complessivo della comunità e dell’economia. Ricorrere alle risorse di altri paesi e scoprire, nel momento in cui scoppia un conflitto, di essere fragili. La Toscana fortunatamente sotto questo profilo è riuscita a crearsi una propria auto-sufficienza energetica, per quasi il 50% del fabbisogno, grazie alle proprie ricchezze. Come la geotermia, l’idroelettrico, il fotovoltaico e l’eolico. Diventa però indispensabile conciliare l’utilizzo di suolo per tali scopi con gli altri, propri del territorio. E qui entrano in gioco cittadini e amministratori, per creare comunità ambientalmente ed economicamente sostenibili”. “Purtroppo – ha aggiunto Monni – negli ultimi trent’anni l’Italia ha messo in campo azioni che hanno accentuato colpevolmente la dipendenza energetica dalla Russia, anzichè ridurla. Azioni che non ci mettono in condizione di affrontare con maggior forza e determinazione i negoziati di pace. Adesso dobbiamo dare una spinta forte non solo all’emancipazione dal gas russo, ma dal gas in generale, nella direzione di una transizione ecologica che sfrutti le risorse di cui la Toscana è ricca”. “Il tema vero – ha proseguito – è quello della auto-sufficienza energetica, che non può che passare dalla transizione energetica, intesa come costruzione di un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Ma per poter attivare una transizione energetica effettiva, occorre attivare cambiamenti culturali”. Monni ha quindi sottolineato il ruolo che devono giocare cittadini e comunità locali, con l’imprescindibile sostegno del governo. “Con il governo, insieme alle altre Regioni, stiamo cercando di costruire il percorso migliore, nell’ambito del prossimo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e del PNRR. Ci attendiamo proposte importanti sia sul versante dei finanziamenti che su quello dello snellimento delle pratiche burocratiche. Questi temi non si possono affrontare dall’alto: quando parlo di cambiamento culturale significa che dobbiamo partire dal basso. Chiediamo – ha concluso – un maggior coinvolgimento delle comunità, ed un investimento che riguardi non solo la realizzazione degli impianti di produzione ma anche l’animazione delle comunità, tema che in questo momento reputo più urgente perchè occorre far capire ai cittadini il significato e il valore di costituirsi in comunità senza rovesciar loro il peso di una burocrazia anche molto complessa”. Ruolo che, secondo una delibera approvata dalla giunta regionale è stato affidato ad ARRR, l’Agenzia Regionale Recupero Risorse. “Per superare questo difficile momento sul piano locale, nazionale ed internazionale, le comunità energetiche possono essere una vera e propria fabbrica di opportunità – ha spiegato Stefano Bruzzesi, direttore di ARRR Spa. È lodevole da parte della Regione e di ANCI istituire un gruppo di lavoro per promuovere e dare supporto a tutte le iniziative per la costituzione di queste comunità. Come Agenzia siamo al fianco di Regione e Comuni, per intraprendere questo percorso verso la neutralità carbonica, la produzione di energia da fonti rinnovabili e, soprattutto, verso l’autosufficienza energetica”. Secondo il direttore di Anci Toscana Simone Gheri, che ha concluso il convegno, “è indispensabile aprire la fase dell’operatività. Dai sindaci è emersa chiara la richiesta di un supporto concreto per andare avanti con i progetti e questo dobbiamo fare, in piena sinergia, per fare in modo che le comunità energetiche diventino una realtà diffusa nella nostra regione. I comuni vogliono giocare da protagonisti questa sfida. Siano dati loro tutti gli strumenti e soprattutto le risorse per poterlo fare. Il solo prestito e il limite per i comuni con meno di 5mila abitanti vanno rivisti. A livello locale, massima sinergia fra Regione e Comuni per supportare i territori, in tutte le fasi del percorso. La mia proposta è quella di replicare il modello già sperimentato per l’efficientamento energetico: qui la partita è più complessa, ma lavorando su un gruppo di progetti pilota potremo arrivare a soluzioni positive. Da parte nostra ci sono massima disponibilità e impegno”.