Il Procurement incontra l’ambiente e lo fa in occasione della Giornata Mondiale della Terra: per l’occasione, Jaggaer rinnova il proprio impegno nei confronti della sostenibilità scegliendo di sostenere Bee my Future, la sfida intrapresa da LifeGate per salvare le api in città.
Piccole e potenti, le api hanno più di altri insetti impollinatori subito in questi anni un drastico calo per l’impatto ambientale di politiche scellerate: e se pensiamo che secondo la Fao, 75 delle 100 colture più importanti al mondo si riproducono grazie all’impollinazione, la minaccia della loro scomparsa mette in pericolo la nostra sicurezza alimentare, il nostro futuro. Bee my Future sostiene l’allevamento di alveari e la produzione di miele in contesti urbani in provincia di Milano, seguendo i principi del biologico. Dal 2015 ad oggi sono state tutelate oltre 10 milioni di api.
“Così come nel perfetto ingranaggio di un alveare ogni passaggio è estremamente importante, anche la continuità delle catene di fornitura, sempre più lunghe e globali, è altrettanto fondamentale e la tecnologia può aiutare a ridurre i rischi di interruzione e di impatto sul business” commenta Fabrizio Fassone, Regional Vice President di Jaggaer Italia. “Attraverso un gesto concreto, come l’adozione di un’arnia, vogliamo sottolineare il valore sempre più significativo che l’acronimo ESG ha per noi, impegnandoci a promuovere le buone pratiche ESG sia dando il buon esempio come azienda sia agendo come facilitatore attraverso la tecnologia”.
L’adesione a Bee my Future si inserisce in un insieme di iniziative messe in atto dal gruppo in tutte le filiali del mondo, Italia inclusa, e raccontate recentemente nel primo JAGGAER Environmental, Social and Corporate Governance (ESG) Report. Un ricco documento che testimonia il ruolo sempre più rilevante di Jaggaer nel promuovere le best practice ESG all’interno della propria organizzazione e aiutando i clienti a fare lo stesso. Sempre più la sostenibilità sta diventando un fattore chiave per misurare il successo di un’azienda e il processo di procurement è chiamato a dare un contributo molto speciale, perché quello che succede nella catena di fornitura di un’organizzazione è importante quanto quello che succede nell’organizzazione stessa.
Dall’ambiente, affrontato con la riduzione di carta e dispersione di energie, al sociale, grazie ad una collaborazione tra acquirenti e fornitori che assicura maggiore visibilità lungo l’intera supply chain e un progetto di human equity volto a creare un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, alla governance con l’integrazione di dati operativi e di analisi relativi agli acquisti che permettono alle aziende una migliore visibilità sulla spesa e – al suo interno – con un programma di corsi e formazione su argomenti come l’etica aziendale, i pregiudizi inconsci e i diritti umani.