A Pasqua e Pasquetta sono stati “1,1 milioni i pernottamenti nelle strutture ricettive extra alberghiere (dai Bed & Breakfast alle case vacanza, algi affittacamere ed ostelli) delle località del turismo culturale, dei quali 400 mila stranieri”. Ad affermarlo all’Adnkronos è Claudio Cuomo, presidente di Aigo, l’Associazione Italiana Gestori Ospitalità e ricettività diffusa di Confesercenti. Nelle città d’arte le prenotazioni hanno superato il 76% della disponibilità delle strutture ricettive, il 36% è arrivato da turisti stranieri. “E’ sicuramente il più incoraggiante segnale di ripresa dopo 2 anni di pandemia ma lontano dai 6,1 milioni di presenze (pernottamenti) del 2019 dove tutte le località segnavano il tutto esaurito” sottolinea Cuomo.
Alcuni fattori stanno frenando il turismo, in quanto “alla paura che il covid continua ad infondere si aggiunge la guerra russa-ucraina che destabilizza. Inoltre, i costi dell’energia e del gas spaventano le imprese ricettive dell’extralberghiero che già fanno i conti con il primo trimestre che chiude con il segno meno”. Del resto, le tariffe prenotate – riferisce l’associazione – sono per la maggior parte con cancellazione gratuita, troppo instabili, dove la minima informazione di aumento covid o tensioni internazionali diramata dai media porta alla cancellazione. “Il 2022 sarà un altro anno difficile, sicuramente la Pasqua ci dà coraggio” conclude Cuomo.
Una situazione di incertezza che si riflette anche sulla ospitalità degli agriturismi italiani. Che se a Pasqua sono stati “i grandi protagonisti” sotto il profilo della ristorazione dove “abbiamo registrato il pienone per i pranzi in alcune zone, ora hanno subito una frenata” dice Augusto Congionti, presidente di Agriturist, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura. Ma intanto si “guarda con ottimismo ai prossimi ponti e alle prenotazioni in vista dell’estate”.
Adnkronos