C’è anche un po’ di Ossola al Vinitaly 2022. Una presenza che propone quello che è il fiore all’occhiello della produzione vinicola locale, il Prünent. E’ un Nebbiolo antico di montagna: risale infatti al 1309 il primo documento nel quale viene citato. Un tempo l’Ossola era cosparsa di vigneti, un migliaio di ettari di vite. Oggi ne sono sopravvissuti poche decine, ma gli ossolani non hanno dimenticato come si fa un buon vino. A riscoprire questo prodotto di eccellenza a lungo dimenticato è stata una azienda familiare dalla storia curiosa: i Garrone. Arrivati tra le montagne ossolane dal Monferrato di cui sono originari, con l’obiettivo di ampliare la loro attività di commercianti di vino destinato alla mensa delle industrie e delle centrali idroelettriche, si imbatterono in questa produzione di nicchia, e in cento anni di attività (dal 1920) la trasformarono nella punta di diamante dell’enogastronomia di queste valli incastonate tra il lago Maggiore e la Svizzera. Oggi la Garrone ha la propria enoteca a Domodossola, le cantine a Crevoladossola e Oira, i vigneti a Trontano, Masera, Crevoladossola e Montecrestese. Alla fiera veronese presentano il Prünent 2019 e i suoi “fratelli minori” Ca’ d’Matè e Munaloss, e si fanno portatori di una esperienza che li vede collaborare anche con gli altri produttori della zona, sei aziende in tutto.