Primo timido ingresso del robot nella pubblica amministrazione. La Banca d’Italia farà uso dell’intelligenza artificiale per analizzare gli esposti sui disservizi bancari. Con tutte le cautele del caso, il Garante ha dato parere favorevole alla gestione degli esposti con algoritmi e macchine capaci di auto-apprendere (provvedimento n. 78 del 24 febbraio 2022). Le precauzioni mirano a impedire che gli automi prendano decisioni sulle persone, determinando se contestare violazioni o irrogare sanzioni. Per ora, dunque, niente decisioni interamente automatizzate, ma solo classificazione del contenuto degli esposti per meglio indirizzare l’attività istituzionale dell’istituto di via Nazionale. Peraltro, algoritmi e intelligenza artificiale continuano a farsi strada nella costruzione di un sistema di governo elettronico. Nel caso specifico la Banca d’Italia ha elaborato un regolamento per la elaborazione, con tecniche di machine learning e altri strumenti di intelligenza artificiale, degli esposti presentati da chi intende denunciare comportamenti scorretti e irregolari da parte delle banche e delle finanziarie. Le informazioni, contenute negli esposti, saranno raggruppate in cluster (gruppi simili), escludendo, però, dati personali, senza profilazione o predizione di comportamenti individuali. Inoltre, comunque, ogni decisione sarà assunta dall’intelligenza umana, seguendo le procedure ordinarie. A corredo, Banca d’Italia ha previsto il periodico monitoraggio e l’aggiornamento degli algoritmi di machine learning, sotto il controllo di tecnici esperti. L’iniziativa riguarda, dunque, una situazione in cui in realtà le norme sulla privacy hanno fatto da argine rispetto al trattamento di dati personali. Il vero banco di prova per i diritti delle persone contro i robot sarà costituito da casi in cui le macchine assumeranno da sole decisioni sugli umani (ad esempio a riguardo di assunzioni di personale, condanne penali, contestazioni disciplinari e di illeciti e così via): cosa questa che è regolamentata, ma non vietata, dalle norme sulla privacy.
Con altro provvedimento (n. 76 del 24 febbraio 2022) il Garante privacy ha fornito parere favorevole alle modalità per la realizzazione e la modifica dei siti internet delle pubbliche amministrazioni, proposte dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e contenute nelle nuove “Linee guida di design per i siti internet e i servizi digitali della PA”. Tra le prescrizioni del Garante, da segnalare quelle relative ai cookie: deve essere assicurata la piena fruibilità del sito o del servizio digitale anche quando l’utente non intende prestare il consenso ai cookie. Infine, Il Garante della privacy (con provvedimento n. 75 del 24 febbraio 2022) ha dato via libera al Ministero della salute sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che disciplina l’Anagrafe nazionale degli assistiti (ANA), che sostituisce le anagrafi e gli elenchi degli assistiti tenuti dalle singole Aziende sanitarie locali.
Antonio Ciccia Messina, ItaliaOggi