Una nave Green per il servizio di traghettamento nello Stretto. È stata inaugurata questa mattina, nel porto di Messina, Iginia, la nuova nave di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane).
La nave Iginia – costruita dall’Associazione Temporanea d’Imprese composta dalla mandataria T. Mariotti S.p.A. e dalla mandante Officine Meccaniche Navali e Fonderie San Giorgio del Porto S.p.A. – sarà operativa da domani e offrirà servizi per il trasporto di treni, passeggeri e merci tra Messina e Villa San Giovanni.
Al taglio del nastro dell’Iginia hanno partecipato Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e DG RFI, Giuseppe Marta, Direttore Navigazione RFI, Gaetano Armao, Vice presidente Regione Siciliana, Leonardo Santoro, Commissario Straordinario di Messina (nella foto, un momento dell’inaugurazione).
L’investimento economico è di 57 milioni di euro, 7 dei quali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la tecnologia Green, la cui implementazione – come da programma – sarà avviata a partire dal prossimo mese di novembre.
TECNOLOGIA GREEN
Iginia è Green non solo per il sistema di propulsione, garantito anche da due pacchi di batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave o dalle prese di terra presenti nelle invasature; a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra, sia in porto che nelle manovre di entrata e di uscita. Iginia ha ottenuto la certificazione “Green Plus” – il massimo attestato nel campo della sostenibilità – dal Registro Italiano Navale, a conferma dell’impegno del Gruppo FS per l’ambiente.
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
Altamente tecnologiche e prestazionali sono anche le caratteristiche tecniche. Il sistema di governo è garantito da tre motori principali e tre propulsori azimutali a passo variabile, mentre due eliche trasversali ne consentono la massima manovrabilità. Dalla celata di prora, attraverso il ponte mobile, sono effettuate tutte le operazioni di carico/scarico di carrozze e carri ferroviari; gli eventuali mezzi gommati, invece, accedono al ponte di carico dal portellone di poppa e da quello laterale, oltre che dalla celata di prora. Lunga 147 metri e larga 19, ha una capacità massima pari a 27 carri ferroviari su 4 binari. Può ospitare 700 persone, compreso l’equipaggio. Massimo comfort anche per gli spazi interni, con un salone principale con sala bar da 339 posti a sedere, di cui 29 postazioni dedicate alle persone a mobilità ridotta, 7 postazioni per carrozzelle, 101 i posti a sedere nel salone di poppa e 198 nel salone aperto all’esterno.
LA FLOTTA DI RFI
Iginia potenzia la flotta RFI di navi fra Messina e Villa San Giovanni, assieme alla gemella Messina, a Villa, Scilla e alle navi della controllata Bluferries: Sikania, inaugurata lo scorso anno, la gemella Trinacria, in servizio dal 2018, Enotria, Fata Morgana e Riace.
NUOVI INVESTIMENTI GREEN
Inoltre, nell’ottica di offrire servizi di traghettamento sempre più Green, RFI si sta apprestando a lanciare la gara per la costruzione di un’altra nave implementata con tecnologie all’insegna della sostenibilità. La nave sarà adibita al trasporto di treni passeggeri e merci, e sarà utilizzata sulle rotte Messina – Villa San Giovanni e Sicilia – Sardegna. Investimento di circa 80 milioni di euro, di cui 9 da fondi PNRR per la doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica. In corso, invece, la gara da 60 milioni di euro per la costruzione di tre nuovi mezzi veloci con doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica, destinati a potenziare la flotta di Blu Jet.
LE ORIGINI DEL NOME
Il nome Iginia deriva dal termine greco hyghìeia ovvero “prospero, integro, in salute”. Figura della mitologia greca, figlia di Asclepio e di Epione, era venerata come dea della salute. Nella religione greca e romana era associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute. Eredita il nome dalla precedente Iginia, traghetto di RFI costruito nei Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti di Ancona, che entra in servizio il primo ottobre del 1969 per il trasporto di convogli ferroviari, autoveicoli e passeggeri nello Stretto di Messina, sulla rotta Messina – Villa San Giovanni. L’Iginia, gemella delle navi Sibari e Rosalia, era dotata di un ponte principale a 4 binari per una capacità totale di 378 metri lineari per il trasporto di 16 vagoni ferroviari. Dopo 46 anni di vita, di cui 44 in linea tra Sicilia e Calabria, la nave, soprannominata transatlantico per le sue linee e gli eleganti saloni, dopo aver effettuato l’ultima corsa fra Messina e Villa San Giovanni il 23 dicembre 2013, è stata definitivamente posta fuori servizio.
“Dobbiamo realizzare la linea Palermo-Messina -Catania, gran parte della quale è nei fondi del Pnrr: dovremmo essere in condizioni di avere delle linee con una velocità con 200 chilometri orari. Non sarà tutta la Sicilia ma per la Palermo-Messina-Catania ci vorranno circa 5-6 anni”. A dirlo è Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e Dg Rfi. “Stiamo lanciando- prosegue- una gara per un’altra nave green che sarà interamente ibrida, e che abbiamo commissionato a una società spagnola. Però c’è qualche problema su questa aggiudicazione e stiamo valutando se confermarla o meno. E poi abbiamo lanciato la gara che è in corso delle tre navi veloci della controllata di rete Blue jet, per sostituire le navi veloci con navi green. Infine c’è il piano di interventi che stiamo realizzando in tutte le stazioni dello Stretto, Messina Centrale, Messina Marittima, Villa San Giovanni, Reggio Lido, un piano di investimenti estremamente importante che riqualificherà le stazioni di tutta l’area dello Stretto. A Messina si tratta di lavorare sulle due stazioni Centrale e Marittima; tra l’altro a Messina Marittima la fondazione di Ferrovie creerà un museo nella bellissima struttura che ha un grandissimo valore artistico. Faremo degli interventi che sono rappresentati da pannelli sulle navi per migliorare sia i fabbricati sia l’accessibilità delle stazioni e soprattutto lo scambio ferro- nave che è uno dei percorsi di intermodalita’ che interessa l’area dello Stretto”.