I risultati pubblicati sulla rivista Climate and Atmospheric Science hanno dimostrato la drammatica situazione dell’Everest, che perde due metri di ghiaccio ogni anno, quindi 55 in venticinque anni.
“Una delle grandi risposte attese dalla nostra spedizione riguardava la conferma o meno se anche i più alti ghiacciai del pianeta subissero l’impatto dei cambiamenti climatici dovuti all’uomo. La risposta è un netto sì – ha detto il glaciologo Paul Mayewski, dell’università del Maine – e questo è stato ancor più vero a partire dagli anni ’50.” Ha specificato, spiegando quindi il rapporto della quantità di ghiaccio perso nel corso del tempo.
Oltre al ghiaccio, si registra la perdita del manto nevoso, importante per evitare lo scioglimento.
Lo scioglimento dei ghiacci riduce sostanzialmente le riserve di acqua potabile e per l’irrigazione, che oggi sono direttamente utilizzate da circa un miliardo di persone; aumenta sensibilmente i rischi di grandi crolli e frane del territorio.