Lanciati nuovi palloni sonda dall’Osservatorio Enea per tracciare i cambiamenti climatici
Gli italiani che dedicano la vita alla scienza non si fermano neanche nei giorni di festa. Proseguono infatti senza sosta le attività scientifiche del Pnra, il Programma nazionale di ricerche in Antartide, finanziato dal Ministero Università e Ricerca e gestito dall’Enea per la parte logistica e dal Cnr per quella scientifica.
A temperature molto sotto lo zero, osservatori permanenti di sismica, meteorologia, fisica dell’atmosfera e astronomia continuano le attività di monitoraggio. Anche il 25 dicembre non manca il lancio del pallone-sonda dell’Osservatorio meteo-climatologico dell’Enea che viene effettuato in contemporanea in tutto il mondo agli stessi orari sinottici, ore 00.00 e 12.00 locali, con l’obiettivo di raccogliere dati che aiutino la comprensione dei cambiamenti climatici, attraverso lo studio della dinamica atmosferica del continente antartico e delle sue variazioni su differenti scale temporali.
Il lancio del 31 dicembre assumerà significato particolare. Come da consuetudine sarà compiuto nel piazzale antistante la Stazione Mario Zucchelli alla presenza di tutto il personale. Una cerimonia con cui si festeggia l’inizio del nuovo anno, e si supera la metà del periodo di permanenza degli scienziati in Antartide: Circa 140 ricercatori e tecnici divisi nelle tre basi di Mario Zucchelli (Mzs), Concordia e Little Dome C. Eccezion fatta per il gruppo di 13 invernanti (winter-over) che rimarranno in completo isolamento durante tutto l’inverno australe nella base di Concordia per proseguire le attività scientifiche e logistiche.
Nonostante la grande distanza, i menù natalizi pensati dagli chef riportano i ricercatori in Italia: Francesco Lubelli, con la collaborazione di Vito Mollica ed Emanuele Puzo, ha proposto fritti tradizionali, tartine, un doppio assaggio di primi e secondi a base di carne e pesce per soddisfare ogni palato. Il tutto accompagnato da vino, panettoni e torroni. Più internazionale il menù proposto dagli chef Luca Ficara e Marco Smerilli a Concordia, la base italo-francese a oltre 3 mila metri d’altezza sul plateau antartico. Qui la presenza di personale internazionale rende obbligatorio un menù attento ai diversi gusti e alle diverse tradizioni culinarie del gruppo. Qui la cucina richiede metodi alternativi, l’acqua bolle a 85° e le lievitazioni richiedono metodi alternativi, a causa delle condizioni ambientali estreme, come bassa pressione, scarsa umidità dell’aria e altitudine.