Battere una concorrenza globale è complesso, inoltre, molti carrelli virtuali rischiano di non arrivare alla cassa. Per 1 utente su 3 questo è legato ai metodi di pagamento
L’e-commerce continua a crescere, ed oggi ha un valore di 39,7 miliardi di dollari, il 21% in più rispetto al 2020 (dati Netcommm). Un trend iniziato già almeno 5 anni fa, che lo scorso anno aveva registrato una forte accelerazione sotto la spinta dei vari lockdown, e che continua ancora oggi a dare i suoi frutti nelle vendite online.
La maggior parte degli acquisti riguarda prodotti, cresciuti del 77%, a discapito dei servizi. Oggi essere presente in rete con un proprio negozio online, o su una delle principali piattaforme di vendita, sembra essere indispensabile per vendere, ma se è vero che sul web i clienti possono arrivare da ogni parte del mondo, anche la concorrenza diventa globale. Inoltre, venendo meno l’interazione umana con il venditore, spesso può accadere che l’utente riempia il suo carrello, ma lo abbandoni prima di arrivare alla cassa, o che faccia un giro nel nostro negozio online, per poi andar via a mani vuote.
Secondo un’indagine svolta da Statista tra i consumatori statunitensi, circa 1 utente su 3 (30%) abbandona l’acquisto per ragioni legate al metodo di pagamento e al dover reinserire tutti i dati della carta di credito, il 36% dichiara che i tempi di attesa per ricevere il pacco sono troppo lunghi. Più della metà (63%) concorda sul fatto che i costi di spedizione siano troppo alti.
“Vendere online può essere più complesso di quel che pensiamo, poiché i nostri e-commerce devono rispettare determinati parametri per offrire elevati standard di sicurezza ed una user experience di alto livello. Il primo grande errore da evitare è proprio quello di non essere conformi alle normative sulla GDPR. – Mette in guardia Jennifer Puzzo, head of client services di Kooomo, la piattaforma che aiuta le aziende a vendere di più e a internazionalizzare le vendite online – Per essere performante, un sito deve necessariamente installare specifici protocolli ed avere alla sua base uno studio delle keyword principali, sulla base del quale poi costruire tutta l’architettura. Questa è una condizione essenziale per aggiudicarsi un buon posizionamento sui motori di ricerca. Altro aspetto che determina il successo nelle vendite è la possibilità di pagare in modo semplice, rapido e, soprattutto sicuro, con l’assoluta certezza della tutela dei nostri dati. Infine, anche la piattaforma utilizzata gioca un ruolo importante: deve sapersi adattare alle nostre esigenze, e non il contrario. Dobbiamo scegliere uno strumento che sia scalabile e che accompagni la crescita e l’internazionalizzazione dell’azienda”. Sulla base di oltre 20 anni di esperienza nelle vendite online a livello internazionale, Kooomo ha individuato i 5 errori principali che possono compromettere le performance di un e-commerce, spiegando anche come evitarli:
1. Conformità alle normative sulla GDPR
Per evitare di incorrere in sanzioni, che possono essere anche elevate, e garantire una navigazione sicura tutti i siti devono installare due protocolli di sicurezza essenziali: l’Https, per proteggere l’integrità e la riservatezza dei dati scambiati tra i computer e i siti, e il protocollo SSL, per evitare che terze parti entrino in possesso di informazioni sensibili. È determinante che tutti i siti siano in possesso di cookiebot che consentano all’utente di:
- Avere informazioni chiare e specifiche sui tipi di dati e sulla finalità dei cookie;
- Consultare la documentazione completa di tutti i consensi forniti;
- Rifiutare i cookie superflui e utilizzare comunque il sito
- Revocare il consenso in qualsiasi momento
2. USP e User experience
Sin dal primo momento in cui l’utente arriva sul sito, è importante comunicare in maniera chiara ed immediata al cliente-target perché i prodotti o i servizi offerti sono la migliore soluzione ai suoi bisogni, anche quelli che non sa ancora di avere. L’obiettivo è la piena soddisfazione del cliente, prima durante e dopo l’acquisto. Il sito dovrà essere user-friendly, quindi facile da usare, e permettere di raggiungere l’obiettivo in pochi click, ed in linea con le esigenze dell’utente.
3. Piattaforma scalabile
Il panorama digitale offre varie piattaforme su cui costruire l’e-commerce. La scelta migliore è affidarsi ad un provider in grado di sostenere l’intero progetto, che possa accompagnare la crescita dell’azienda sia in termini di volumi di prodotto e vendite, sia in termini di integrazioni con terze parti e con differenti canali di vendita (marketplaces, in-store, B2B, drop-shipping e-commerce).
4. Keyword research e Ottimizzazioni SEO
Un errore da evitare è la mancanza di uno studio di keyword research alla base della struttura dell’albero di navigazione e dell’ottimizzazione dei contenuti delle diverse sezioni del sito. È fondamentale ottimizzare i contenuti di menu, homepage, pagine categoria e scheda prodotto sulla base delle principali parole chiave che gli utenti usano per trovare cercare online quella categoria di prodotti. Ad esempio, per il fashion, è determinante approfondire le descrizioni su materiali, colori, stile, taglia, collezione, vestibilità, genere.
5. Flessibilità nei pagamenti e nei servizi user-centric
L’accelerazione dell’e-commerce ha aperto la strada a nuove forme di pagamento digitale e di consegna dei prodotti. L’errore da evitare è non offrire opzioni diversificate per nazione e abitudini d’acquisto del cliente, che si aspetta di trovare di default la possibilità di pagare tramite paypal, wallet digitali, rateizzazioni o contante digitale. La stessa flessibilità deve essere garantita anche nelle modalità di consegna e reso dei prodotti: a casa, in negozio, al piano o in appositi punti di ritiro delocalizzati.