Nella contestualizzazione odierna, caratterizzata da gravanti economiche e politiche, correlate al periodo pandemico, le imprese italiane hanno aperto le porte verso un’accelerata innovazione digitale, come chiave di successo competitiva all’interno di un mercato agguerrito.
Punto di continuità della trasformazione è l’anno 2022. Quasi la metà delle grandi imprese e PMI italiane aumenteranno il budget ICT, crescita superiore al 4% degli investimenti, rispetto al rallentamento registrato nel 2021 (0,09%).
“L’innovazione digitale non è un bene di lusso, ma una leva fondamentale per il progresso del business, per la sopravvivenza nei contesti competitivi e per la transizione ecologica. Nessuno inoltre può salvarsi da solo in questo scenario: in un periodo di forte crisi e discontinuità, l’esigenza di innovare ha portato molte imprese a guardare a stimoli provenienti dall’esterno” ha dichiarato Alessandra Luksch, Direttore degli Osservatori Digital Transformation Academy e Startup Intelligence del Politecnico di Milano.
Tornano a crescere a un ritmo sostenuto gli investimenti in innovazione digitale. Dopo la previsione di crescita del +2,6% del 2019 e del + 2,8% del 2020, nel 2021 la spesa ICT aveva segnato un +0,9%, per poi superare il +4% nelle previsioni 2022.
Gli investimenti ICT delle grandi imprese nel 2022 si concentreranno soprattutto su sistemi di Information Security e su sistemi di Business Intelligence, Big Data e Analytics, mentre saranno meno prioritarie le aree eCommerce e Smart Working su cui le imprese hanno lavorato molto negli scorsi mesi per rispondere alla pandemia. Anche per le PMI gli investimenti in Information Security sono la priorità, ma sono seguiti da applicazioni di Industria 4.0.