Stabile occupazione femminile
A ottobre 2021 c’erano 22 milioni di dipendenti e 985.000 dipendenti, con un aumento di 35.000 e 390.000 rispettivamente da settembre e ottobre 2020. L’Istat ne prende atto e sottolinea che l’aumento mensile dell’occupazione riguarda solo gli uomini (+36mila). Anche su base tendenziale, la crescita coinvolge principalmente gli uomini con più di 271.000 dipendenti (+ 118.000 donne). In termini di andamento, l’incremento è dovuto principalmente ad un aumento di 271.000 dipendenti uomini (118mila dipendenti donne). Il tasso di occupazione è del 58,6%. Rispetto a gennaio 2021, il numero di occupati è aumentato di oltre 600.000, il che è interamente dovuto al ripristino dell’occupazione. Rispetto al livello pre-pandemia (febbraio 2020), il numero di dipendenti è diminuito di quasi 200.000.
Il tasso di disoccupazione ad ottobre è aumentato di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente al 9,4%. Rispetto a ottobre 2020, si tratta di un calo dello 0,6%. Continua il calo del numero dei lavoratori autonomi: 4 milioni 920.000 a ottobre, 9.000 in meno a settembre e 132mila a ottobre 2020. A gennaio 2020, prima della pandemia, il numero di lavoratori autonomi era di 5267.000, quindi 270.000 in più rispetto a ottobre 2021, e prima della crisi economica del 2008 si registrava un aumento di 1 milione (5,9 milioni) di ottobre 2007.
Ad ottobre 2021, rispetto al mese precedente, è aumentato il numero degli occupati e dei disoccupati, mentre è diminuito il numero dei non occupati. 140.000 dipendenti sono stati aggiunti in due mesi. L’Istat ha sottolineato che l’aumento dell’occupazione riguarda periodicamente solo gli uomini, coinvolgendo i dipendenti, i 15-24enni e gli ultracinquantenni. Il tasso di occupazione è salito al 58,6% (+0,1 punti percentuali). L’incremento è stato prevalentemente a tempo determinato, con un incremento di 20.000 dipendenti a tempo indeterminato da settembre e un incremento di 384.000 per l’intero anno. L’aumento del numero di persone in cerca di lavoro osservato tra uomini e donne (in aumento di 51.000 unità rispetto a settembre) ha interessato le persone di età superiore ai 24 anni. Il tasso di disoccupazione è salito al 9,4% (+0,2 punti), anche se il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 28,2% (-1,4 punti).
Rispetto al mese precedente, il numero di persone inattive tra i 15 ei 64 anni registrato ad ottobre è diminuito (-0,6%, pari a -79.000 unità), sintetizzato per genere e fascia di età. Il tasso di inattività è sceso al 35,2% (-0,2 punti). Rispetto al trimestre precedente (maggio-luglio), il livello occupazionale per il trimestre agosto-ottobre 2021 è aumentato dello 0,2%, con un incremento di 42.000 unità. La crescita occupazionale registrata nel confronto trimestrale è correlata alla diminuzione del numero dei disoccupati (49mila unità) e dei non occupati (-33mila unità). Con la ripresa dell’occupazione, da febbraio a giugno e da settembre 2021, il numero dei dipendenti è aumentato dell’1,7% da ottobre 2020 (+390.000 unità); persistono i record degli autonomi e dei lavoratori dai 35 ai 49 anni Cambiamenti negativi, ma in quest’ultimo caso solo per componenti demografiche.
Il tasso di occupazione di tutte le fasce di età è infatti aumentato di 1,2 punti percentuali. Rispetto a ottobre 2020 sono diminuiti sia il numero di persone in cerca di lavoro (-139.000 unità) sia il numero di persone inattive tra i 15 e i 64 anni (-425.000 unità), il cui valore è all’inizio dell’emergenza sanitaria. emergenza. Un aumento anomalo. Rispetto al livello pre-pandemia (febbraio 2020), il numero dei dipendenti è diminuito di quasi 200.000 unità, il tasso di occupazione è sceso di 0,1 punti percentuali, pari al 58,6%, e il tasso di disoccupazione è è sceso dal 9,7% al 9,4% Il tasso di inattività è ora del 35,2%, con un aumento dello 0,4%.