“Il mercato milanese, più degli altri, sta recuperando la vitalità economica e l’attrattività immobiliare che lo aveva contraddistinto sul finire del 2018 e lungo tutto il 2019. Nei due semestri del 2021, il positivo clima di fiducia, trainato anche dalla crescita delle compravendite, ha favorito la ripresa dei KPI di mercato, sebbene gli indicatori non residenziali mostrino più fatica nel riguadagnare le posizioni perse rispetto al residenziale” – è quanto emerge dal 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2021 di Nomisma.
Nel primo semestre 2021 il volume di compravendite sul mercato residenziale milanese ha raggiunto un consistente incremento del 31% rispetto allo stesso periodo del 2020, tornando in linea con il primo semestre 2019 (+0,6%), quando si era registrato il picco della ripresa del trend delle compravendite iniziato nel 2013. L’operazione di acquisto è sostenuta da mutuo nell’80% dei casi. Sul mercato milanese, inoltre, torna a crescere la quota di chi acquista abitazioni ristrutturate al nuovo o nuove (36%). I prezzi medi confermano la crescita positiva su base annuale (+4,1% media cittadino). Il proseguimento del trend è confermato dal risultato semestrale (+2,3%), che presenta le performance migliori nelle zone semicentrali della città.
Sul versante della locazione non si riscontra la stessa reattività registrata per il segmento della compravendita. Le aspettative di ripresa dei canoni conseguente alla rilevante variazione annuale (+2,1%) vengono deluse da un risultato semestrale poco più che positivo (+0,5%).
Le compravendite di uffici e negozi presentano una significativa crescita nel primo semestre dell’anno. In particolare, per gli uffici si segnalano 670 transazioni, in crescita del 59% sul primo semestre 2020 e del 17% sul primo semestre 2019. Per i negozi si registrano 910 operazioni nel semestre, in aumento del 34% sul primo semestre del 2020, ma in calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Le quotazioni di prezzi e canoni manifestano andamenti opposti, con i primi caratterizzati, a livello medio urbano, da variazioni medie negative (-0,4% semestrale e +1,1% annuale), e, per contro, i secondi favoriti da una lieve intonazione positiva (+0,5% semestrale e +1,3% annuale).
I sentiment previsionali degli operatori prospettano, per il primo semestre 2022, stazionarietà dei livelli transati associata ad un incremento dei prezzi medi.