Il Pil delle Marche è cresciuto nel primo semestre di quest’anno dell’8,5%, più che in Italia (+6,1%): la stima è di Bankitalia ed è contenuta nell’aggiornamento congiunturale dell’economia regionale presentato ad Ancona. Nonostante il dato positivo, il migliore di sempre, la caduta dell’attività osservata nel corso della pandemia non è stata pienamente recuperata e, dopo il secondo trimestre 2021, è ancora sotto di 6 punti percentuali. La congiuntura positiva è favorita dal miglioramento della pandemia e dal conseguente allentamento delle misure di restrizione. Secondo l’analisi di Bankitalia, la ripresa è risultata diffusa tra tutti i settori, ma con diversa intensità: in particolare è stata superiore per meccanica, le cui esportazioni sono cresciute in modo evidente, e per i beni per la casa (mobili ed elettrodomestici), mentre nel comparto delle calzature il recupero è stato modesto, perché legato ad acquisti che possono essere prudenzialmente rinviati nel tempo. Il settore delle costruzioni, spinto dall’accelerazione della ricostruzione post sisma e dagli incentivi fiscali, ha registrato un forte incremento della produzione, tanto da consentire il superamento dei livelli pre-crisi pandemica. Nel terziario, il commercio ha beneficiato della ripresa della spesa delle famiglie; la stagione turistica è stata positiva anche nella prima parte dell’anno, favorita dalla marcata specializzazione regionale nella componente domestica. Secondo l’analisi di Bankitalia, è tornata a rafforzarsi nelle Marche l’accumulazione di capitale e la spesa pianificata per il prossimo anno, secondo un’indagine su un campione di 200 imprenditori, ne prefigura un’ulteriore espansione. Il fabbisogno delle imprese è stato contenuto dagli elevati livelli di liquidità che erano stati accumulati: nel primo semestre di quest’anno, la domanda di credito si è indebolita, in presenza di un orientamento dell’offerta “rimasto accomodante”, e la crescita dei prestiti ha progressivamente rallentato. In questo clima permangono però “margini di incertezza e rischi”: il sondaggio di Bankitalia ha evidenziato che il 60% delle imprese industriali marchigiane ha riscontrato criticità nel reperire materie prime e beni intermedi e l’indisponibilità di questi input produttivi e i ritardi connessi hanno causato per il 70% delle imprese l’allungamento dei tempi di consegna dei prodotti. Problemi che si sommano all’incremento dei costi, in particolare per la logistica, non coperto dall’aumento dei prezzi di vendita e che mettono a rischio la ripresa.