Roberto Gualtieri, nella foto, debutta in Assemblea Capitolina, dove presenta la giunta nominata e traccia le priorità per il lavoro: grandi sfide – Pnrr, Giubileo 2025 e candidatura ad Expo 2030 – e dialogo con le opposizioni, per le quali auspica il coinvolgimento sui temi principali anche in ruoli decisionali. Tradotto: la guida delle Commissioni speciali su Expo e Giubileo potrebbe andare alle opposizioni, si parla della sindaca Virginia Raggi per la prima e un esponente della lista di Carlo Calenda per la seconda. Il sindaco cita come esempio di lavoro il discorso sui mali di Roma di Luigi Petroselli, indimenticato sindaco comunista dal 1979 al 1981, invita i cittadini a vaccinarsi contro il Covid e spera in un pieno allargamento dei diritti di partecipazione per i romani di nuova generazione. La seduta inaugurale del Consiglio fila via all’insegna della sobrietà e dei volti nuovi, il 65% dei consiglieri infatti è alla prima nomina in aula Giulio Cesare. Dopo le formalità di rito, l’Aula vota le cariche interne: Svetlana Celli del Pd alla presidenza, i vice sono Carmine Barbati della lista Civica Gualtieri per la maggioranza e Paolo Ferrara del M5s per le opposizioni. Segretari Clauda Pappatà del Pd e Fabrizio Santori della Lega. Carlo Calenda protesta parlando di intesa tra M5d e FdI sulle cariche in Consiglio: “Abbiamo assistito al solito accordo sottobanco M5s-FdI con la scusa da parte della destra che noi abbiamo detto ‘votate Gualtieri'”.
“Ci aspettano grandi sfide: Giubileo, Pnrr e la candidatura ad Expo 2030. Queste sfide richiedono di lavorare in grande spirito di unità. Un dialogo che sarebbe bene costruisca momenti di convergenza”, spiega Gualtieri. “Auspico che su tali temi in questa Aula – aggiunge – si possa realizzare un coinvolgimento anche delle forze di minoranza con ruoli di responsabilità”. Poi il sindaco fissa un riferimento ideale, citando le pronunciate da Petroselli nel giorno del suo insediamento: “Solo se i mali di Roma saranno affrontati, solo se la parte più oppressa e più debole della società, dai poveri e dagli emarginati agli anziani, dalle borgate ai ghetti della periferia, avranno un peso nuovo su tutta la città, essa potrà essere risanata e rinnovata”.
In Aula l’attenzione va spesso sui banchi delle opposizioni. Carlo Calenda fa spesso la spola tra lo scranno e la buvette, scherza con i componenti della maggioranza, a quelli più a sinistra dice ridendo: “Parlate sempre che volete fare la rivoluzione e poi non la fate mai”. L’ex sindaca invece Virginia Raggi resta tutto il tempo al suo posto, si limita ad un post social: “Più di 200mila cittadini mi hanno votata. Roma è la città che amo, ci sono tanti progetti da continuare e portare a termine per migliorarla”. La prossima seduta sarà dedicata al discorso del sindaco sulle linee programmatiche di indirizzo.