La Fondazione Rockfeller, la Fondazione Ikea e quella appartenente a Jeff Bezos tra i fautori dell’iniziativa
È questa la somma annunciata alla Cop26 di Glasgow dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, il quale ha spiegato che l’atto “si inserisce in quella collaborazione pubblico-privato auspicata dal presidente Draghi e punta a servire un miliardo di persone con energia rinnovabile, un risparmio di quattro miliardi di tonnellate di anidride carbonica e la creazione di oltre 150 milioni di posti lavoro”. Inoltre, sottolinea il ministro, il Fondo è importante perché suo obiettivo è quello di garantire l’accesso all’energia a chi non ce l’ha ed è lieto del fatto che molti stati si siano mossi per parteciparvi.
Il ministro, però, ha voluto spiegare che per il momento non è ancora possibile rinunciare del tutto al gas e che per il nucleare di quarta generazione – sei progetti per nuove tipologie di reattore nucleare a fissione, il progetto è promosso dal GIF (Generation IV International Forum) e costituirebbe una proposta di evoluzione del settore – è necessario “aspettare la tassonomia europea delle fonti verdi, quelle che non producono CO2, che sta per uscire. L’Unione europea ci dirà cosa è verde e cosa no e poi gli stati prenderanno le loro decisioni. Io non fermerei lo studio di queste nuove fonti, perché dalla ricerca possono uscire soluzioni inaspettate”.
Il Mite (Ministero di Transizione Ecologica) è co-investor del fondo, il quale sarà operativo a fin da subito. Cingolani ha inoltre osservato che “a breve dovrebbe cominciare un processo di fund raising molto forte” che porterebbe il Fondo a totalizzare una somma di 100 miliardi di euro.