Il 2021 conferma il trend positivo per Talenti che già nel 2020 era cresciuta in controtendenza rispetto al mercato con un +26%.
Infatti mette a segno un incremento di fatturato del 57% con un +74% di presa d’ordini. Decisiva la scelta dell’azienda di effettuare il passaggio del marchio Talenti da Srl a Spa. Il brand della famiglia Cameli, che mantiene saldamente il controllo dell’azienda, diventa quindi Società per Azioni in modo da “poter gestire al meglio un boom che è andato ben oltre le più rosee aspettative, frutto di un duro lavoro e di una strategia imprenditoriale di ampio respiro”, si legge nella nota ufficiale.
I dati sono frutto di una strategia che ha continuato a puntare sugli investimenti, anche in tempi di crisi. Tra i più recenti l’inaugurazione del nuovo headquarter di Amelia (Umbria) con oltre 80mila metri quadrati di superficie, di cui circa 20mila coperti, uno showroom di 2mila metri quadrati per un investimento di oltre 6 milioni di euro. “Per noi investire è parte integrante della gestione di un brand. Mentre tutti tagliavano, noi abbiamo inaugurato il nuovo headquarter di Amelia, e i prossimi mesi non faranno eccezione. In questo momento abbiamo in cantiere l’apertura di diversi flagship store in giro per il mondo. Inizieremo con l’Olanda, un mercato decisamente interessante sui cui ci stiamo muovendo in modo deciso ed efficace. Proseguiremo poi in primavera con la Spagna e l’inaugurazione di un nuovo showroom monomarca a Porto Banus (Marbella), una località perfetta per proporre le nostre soluzioni per un outdoor d’alta gamma. Stiamo valutando un’apertura anche in Francia, ma è ancora presto per avere dei dettagli. Ogni flagship vuole essere una sorta di tempio dell’outdoor dove scoprire non solo i nostri prodotti ma anche la filosofia imprenditoriale che vi è alle spalle. Inoltre, stiamo investendo molto per poter avere un maggiore controllo sulla filiera produttiva. L’attivazione della falegnameria e la creazione di varie aree di produzione all’interno della nuova sede hanno come obiettivo quello di garantirci una certa autonomia per dipendere il meno possibile da fornitori internazionali che, a seconda della situazione, possono essere più o meno affidabili”.
Rispetto al passato, spiega il presidente Fabrizio Cameli, “cambierà tutto… e niente, siamo imprevedibili per natura. Non ci chiamiamo ‘Talenti’ per caso. Essendo noi un’azienda in continua evoluzione, mantenere una gestione dinamica è fondamentale per consolidare quel percorso di potenziamento che ha portato a quella crescita esponenziale che abbiamo vissuto in questi ultimi anni. Rispetto al passato, l’internazionalizzazione del brand assumerà un ruolo ancora più rilevante. Ormai siamo presenti in più di 60 Paesi, una cifra impensabile solo alcuni anni fa e che conferma la vocazione globale del marchio. Le collaborazioni con nomi con Studio Palomba, Ramon Esteve, Marco Acerbis, Jean Philippe Nuel e Nicola De Pellegrini, ci hanno permesso di entrare in contatto con il gusto e le sensibilità più eterogenee mantenendo però una coerenza stilistica che rafforza quell’attività di branding che fa la differenza”.
Nonostante la grande difficoltà di reperimento delle materie prime abbia avuto un forte impatto, sul fronte internazionale, non si sono però bloccato le esportazioni. Il 60% del fatturato dell’azienda proviene infatti dai mercati internazionali con in testa Francia, Emirati Arabi, Stati Uniti, Oceania e con tutto il Vecchio Continente in crescita costante. Nel breve termine, Talenti intende potenziale la sua presenza internazionale, la brand awareness e la distribuzione con nuove aperture: “La pandemia ha ridotto la possibilità di partecipare a quegli eventi internazionali a cui non mancavamo mai, ma adesso che la situazione è migliorata siamo pronti a farci vedere nuovamente nelle vetrine che contano. Il mercato internazionale rappresenta per noi una porta con cui accedere a un target ampio e d’alto livello che richiede prodotti di qualità sempre maggiore“.
L’Italia resta il mercato principale rappresentando da solo il 40% del fatturato ma “la bilancia si sta invertendo – afferma Cameli -. Già dal prossimo esercizio, raggiungeremo un 62/63% di fatturato proveniente dall’estero, una dato importante che non deriva da una flessione del mercato italiano ma esclusivamente da un boom delle richieste dal resto del mondo. Come dicevamo, c’è ancora tutto un mercato da esplorare, da conoscere e la sfida dei prossimi anni sarà proprio questa“.
Alla domanda, infine, se il capitale resterà sempre tutto in mano alla famiglia o se è allo studio una futura quotazione in Borsa o l’ingresso di soci esterni, il presidente risponde che “per il momento, non è prevista nessuna apertura a soci esterni. Talenti non è solo un brand, è una passione e rimarrà sempre nelle mani della nostra famiglia anche se non escludiamo in un futuro una quotazione in Borsa. I numeri ci confermano che c’è ampio spazio di crescita ma questa decisione è per noi una scommessa non una necessità. Da sempre abbiamo messo al primo posto la qualità e l’innovazione, due aspetti che possiamo garantire solo mantenendo un saldo controllo sul brand“.