Imprese strategiche per la vitalità della filiera produttiva di appartenenza e per l’impatto che hanno sul proprio contesto territoriale, capaci di affrontare la crisi insieme ai propri fornitori e di recuperare posizioni sul mercato facendo sistema: questi i temi della quinta tappa di “Imprese Vincenti 2021”,il programma di Intesa Sanpaolo (nella foto, l’a. d. Carlo Messina) per la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane.
Giunto alla terza edizione, il programma Imprese Vincenti ha selezionato quest’anno 112 aziende concentrando l’attenzione sui fattori di successo delle PMI nel particolare contesto economico segnato dagli effetti della pandemia. Anche nella tappa dedicata a Filiere e Territorio vengono presentate 14 PMI vincenti: AKU Italia (Treviso), Alas Meccanica (Bari), Antica Valserchio (Lucca), B&T Management (Ragusa), Bruno (Avellino), Calabra Maceri e Servizi (Cosenza), Enolgas Bonomi (Brescia), Eurofork (Torino), Hinowa (Verona), OMA (Perugia), Osai Automation System (Torino), Palazzani Industrie (Brescia), Sifar Placcati (Perugia) e Unifarco (Belluno).
Per sostenere le filiere produttive Intesa Sanpaolo punta a sostenere in tutte le modalità le imprese che sono la struttura portante del Paese, proponendo soluzioni creditizie e consulenziali che guardino al futuro del Made in Italy. Prima banca a credere nelle potenzialità delle filiere produttive e nel sistema di relazioni tra capofiliera e fornitori, Intesa Sanpaolo ha lanciato già nel 2015 Programma Sviluppo filiere, grazie al quale le aziende che fanno parte di una filiera possono beneficiare del “valore” della capo-filiera, accedendo a finanziamenti in tempi e condizioni migliori in virtù dell’appartenenza ad una filiera.
Durante l’emergenza Covid-19 Intesa Sanpaolo ha potenziato il Programma al fine di mitigare l’impatto dell’emergenza sulle piccole aziende di molte filiere produttive, destinando alle filiere italiane un plafond di 10 miliardi di euro di nuovo credito e unendo le proprie forze a quelle delle aziende a capo di una filiera produttiva, per aiutare le piccole e medie imprese eccellenti che ne fanno parte a superare le difficoltà causate dalla pandemia e avviare piani di rilancio e di crescita. Ad oggi Intesa Sanpaolo ha sviluppato più di 780 Filiere, con il coinvolgimento di oltre 19.000 Fornitori, per un giro d’affari complessivo che supera i 91 miliardi di euro.
Dall’avvio di Imprese Vincenti, nel 2019, sono state quasi 10.000 le imprese coinvolte nelle candidature, con un trend crescente di adesione, a conferma della vivacità delle PMI e della voglia di partecipazione nonostante la fase di difficoltà connessa alla pandemia. Mentre l’edizione 2020 ha evidenziato la capacità delle imprese di gestire la fase di difficoltà e resistere alla crisi, Imprese Vincenti 2021 si concentra sul tema del rilancio e punta alla centralità del sistema delle imprese come motore della ripartenza del Paese.
Leve strategiche per questo obiettivo sono soprattutto quei fattori intangibili che rappresentano i driver della crescita del Paese, in linea con il Programma Motore Italia lanciato da Intesa Sanpaolo a marzo di quest’anno e riconducibili alle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: capacità di innovare, digitalizzazione, sviluppo del capitale umano, progetti di transizione sostenibile, vocazione internazionale, legame con il territorio e capacità di sviluppare rapporti di filiera. A questi fattori si aggiungono i settori delle imprese non profit – sempre più fattore di coesione sul territorio e veicolo della finanza di impatto – e dell’agroalimentare, comparto prioritario sul PIL del Paese e la cui centralità nell’equilibrio socio-economico è apparsa ancor più determinante durante la crisi pandemica.
Il programma Imprese Vincenti si preoccupa di fornire strumenti per la crescita delle imprese. La Banca insieme ai propri partner mette a disposizione percorsi che aiutano ulteriormente le PMI ad affermarsi nel mercato interno e in quello internazionale, agendo sulla formazione, sull’innovazione e sulla digitalizzazione: confermata la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e i Partner Bain&Company, ELITE, Gambero Rosso, Cerved e Microsoft Italia, a cui quest’anno si sono aggiunti Nativa, Circularity e Coldiretti.
Due i partner di progetto anche per la tappa dedicata a Filiere e Territori. BAIN, al fianco di Imprese Vincenti fin dal suo lancio nel 2019, che ha contribuito con le proprie competenze ed esperienza di carattere industriale nell’identificazione e valutazione dei fattori critici di successo – tra cui sostenibilità, digitalizzazione e innovazione – che permettono alle imprese di competere al meglio nei mercati di riferimento. Bain & Company inoltre supporterà una selezione delle imprese partecipanti attraverso il coinvolgimento in una serie di incontri focalizzati sulle principali tematiche di rilevanza strategica. CIRCULARITY, partner da questa edizione – società benefit e prima e unica piattaforma in Italia a mettere in rete tutti gli attori del processo di produzione, trasformazione e gestione degli scarti per avviare percorsi di economia circolare – fornirà alle “Imprese Vincenti” selezionate una prima valutazione del grado di integrazione della sostenibilità in azienda rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 della Nazioni Unite, punto di partenza fondamentale per integrare la sostenibilità nella strategia di crescita aziendale e implementare processi di economia circolare nei cicli produttivi. Circularity propone alle imprese la propria consulenza per formulare un piano strategico di sostenibilità ed elaborare le relative azioni operative. La valutazione di sostenibilità è propedeutica alla pianificazione e alla realizzare di una transizione verso l’economia circolare.
Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: «Durante la pandemia vi sono state aziende che hanno continuato a valorizzare il made in Italy sia all’interno delle proprie filiere di riferimento, sia fuori dai confini nazionali, concentrandosi nello svolgere la propria attività in maniera sostenibile sul piano economico-sociale e ambientale. Imprese che sanno quanto sia vitale il rapporto con i propri fornitori e che in virtù di una relazione di filiera hanno saputo adattare produzioni, reagire e resistere insieme ad altre aziende, generando direttamente o indirettamente un impatto positivo per il territorio. A queste imprese, vincenti innanzitutto perché generano sviluppo per se stesse e per il contesto socio-economico, Intesa Sanpaolo ha da tempo dedicato Programma Sviluppo Filiere, riconoscendo nelle filiere una risorsa distintiva tutta italiana che dà valore alla relazione tra imprese e fa tesoro del patrimonio di competenze di un territorio. Con l’emergenza Covid-19 abbiamo potenziato il Programma destinando 10 miliardi di euro alle PMI di filiera, ma oggi è essenziale mettere a terra le risorse del PNRR, perché sono le imprese che fanno sistema la vera leva per la piena attuazione degli obiettivi prefissati».