Erano stati accusati del sequestro, delle torture e dell’omicidio del giovane ricercatore italiano. Incalcolabile l’amarezza dei genitori
Salta il processo e gli atti tornano al GUP (giudice dell’udienza preliminare). La camera di consiglio nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, durata cinque ore, ha visto i giudici della Terza Corte d’Assise di Roma dichiarare la nullità dell’assenza degli imputati e nullo il decreto di giudizio per gli 007 egiziani sotto accusa per l’omicidio del giovane Giulio Regeni, ricercatore italiano. Il processo è stato annullato perché “il decreto che disponeva il giudizio era stato notificato agli imputati, comunque, non presenti all’udienza preliminare mediante consegna di copia dell’atto ai difensori di ufficio nominati, sul presupposto che si fossero sottratti volontariamente alla conoscenza di atti del procedimento“.
Il legale della famiglia Regeni, l’avvocato Alessandra Ballerini, ha dichiarato che viene comunque ritenuto importante il fatto che il governo italiano abbia deciso di costituirsi parte civile. Forti nel loro dolore, i genitori e la famiglia tutta sottolineano che non si arrenderanno, questa è solo una battuta d’arresto.