Circa 3 milioni di italiani, almeno in un periodo della loro vita, hanno fatto i conti con la balbuzie. Secondo uno studio condotto dal professor Kennet O. St.Louis, docente della West Virginia University, l’Italia si colloca come fanalino di coda a livello mondiale, nella considerazione positiva delle persone affette da balbuzie, insieme ad altri paesi (Croazia, Repubblica Ceca, Cecoslovacchia, Polonia, Bulgaria, Russia, Malta, Grecia, Turchia, Libano e Pakistan).
Ciò vuol dire che in Italia, chi è affetto da balbuzie non gode di una buona considerazione. Le persone balbuzienti, specie se bambini, vengono spesso prese in giro da compagni o colleghi di lavoro. Si stima che il 68% delle persone che balbettano siano vittime di bullismo.
Cambiare l’opinione della società nei confronti delle persone che balbettano, sostituire l’idea che balbettare sia una cosa negativa, far in modo che le persone che balbettano non fermino le loro aspirazioni sono solo alcuni degli obiettivi della conferenza, ICOS – International Conference on Stuttering , organizzata dalla prof.ssa Donatella Tomaiuoli docente de La Sapienza Università di Roma e dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
ICOS – è la prima conferenza internazionale sulla Balbuzie organizzata in Italia, nasce con l’intento di riunire, ogni tre anni, i maggiori esperti in materia provenienti dalle Università e i Centri di Ricerca e Cura di tutto il mondo e fare un punto sullo stato dell’arte degli ultimi traguardi (ricerche e metodologie) sulla balbuzie.
Quest’anno le restrizioni anti covid non hanno fermato il comitato scientifico più importante a livello mondiale con i rappresentanti di 25 atenei da tutto il mondo che dal 14 al 16 ottobre, si riunirà virtualmente nella sede di Roma Del Crc Balbuzie. «Nel mondo, circa 2 persone su 100 balbettano – afferma la prof.ssa Donatella Tomaiuoli. La balbuzie, nonostante sia, tra i disturbi del linguaggio, quello più riconosciuto, risulta poco compreso addirittura da apparire, agli occhi di molti, come un disturbo minore. In realtà, associata spesso a una forte ansia nei confronti del parlare, porta chi balbetta a isolarsi, costituendo dunque un grave impedimento alla capacità di espressione individuale e di comunicazione interpersonale.
Il 2% della popolazione è una percentuale impegnativa e lo diventa ancor di più se consideriamo che in età infantile essa può raggiugere il 10% della popolazione; in Italia circa 3 milioni di persone, almeno per un periodo della loro vita, hanno sperimentato la balbuzie.
L’impatto personale e sociale della balbuzie, sulla persona che balbetta, mi ha spinto la a dedicare la mia vita a questo disturbo (meglio definito come caratteristica) e ad aprire nel 2002, il CRC Balbuzie, primo centro in Italia convenzionato con il Sistema Sanitario Regionale».
In occasione della IV edizione, gli argomenti selezionati dal comitato scientifico, di cui tratteranno più di 20 keynote speaker invitati all’evento, riguardano i seguenti ambiti: eziopatogenesi e neurofisiologia delle persone che balbettano, caratteristiche della balbuzie nell’età infantile, metodologie di trattamento e ricerca clinica nelle diverse fasce di età.
Molti interventi riportano studi sulle neuro immagini e sulla neurofisiologia, altri indagano il fattore ansia, come fattore concomitante alla balbuzie o come conseguenza di essa.
Si parlerà inoltre delle innovazioni tecnologiche, dei software multimediali e di altri dispositivi utilizzati dagli specialisti del Crc Balbuzie per la cura e la riabilitazione della balbuzie ma anche di altri disturbi del neurosviluppo.
Durante la conferenza saranno illustrati 3 programmi “inediti” di trattamento della balbuzie, (2 rivolti all’età prescolare, uno all’età scolare) e saranno presentati due prodotti innovativi: Stutter Zack, primo fumetto, edito Erickson, che ha come protagonista un ragazzo balbuziente; Il cartone animato Le avventure di Sesè che racconta, per la prima volta in questa modalità, cosa accade quando un bambino, improvvisamente inizia a balbettare.