Utilizzare la presenza dei delfini per fare ricerca scientifica in mare e lanciare anche un nuovo “attrattore” turistico. Dopo Taranto e il Mar Jonio, si sposta a Bari, e quindi nell’Adriatico, il progetto che vede in campo da tempo la Jonian Dholpin Conservation di Taranto. Ieri la presentazione dell’iniziativa nel capoluogo regionale pugliese.
Il progetto transfrontaliero si chiama “BioTourS” ed é realizzato con il programma Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro, cofinanziato dall’Unione Europea e gestito dalla Regione Puglia con la partecipazione del Molise, Albania e Montenegro. “BioTourS” è acronimo di BIOdiversity and TOURism Strategy to protect cetaceans ed ora entra nel vivo con le attività nel Mar Adriatico, in particolare a Bari. Ieri, nella presentazione, Pietro Petruzzelli, assessore all’Ambiente del Comune di Bari, ha dichiarato che “questa iniziativa che permetterà di trasformare la storica presenza dei delfini nel mare di Bari in un attrattore turistico capace di produrre economia”.Il progetto “BioTourS”, é stato spiegato, si propone di aumentare l’attrattività delle risorse naturali, nel caso specifico la presenza di cetacei nelle acque dell’Adriatico, collegando il settore turistico alla tutela delle stesse risorse naturali e alla conservazione della biodiversità marina, creando così una strategia congiunta per uno sviluppo economico intelligente e sostenibile.
Il progetto, inoltre, mira a presentare le migliori pratiche nel turismo sostenibile, affrontando nuove sfide nella salvaguardia marina e ambientale e tutelando il patrimonio naturale dell’area adriatico-ionica. Il progetto è stato illustrato in dettaglio da Carmelo Fanizza, presidente e fondatore della Jonian Dolphin Conservation (JDC), capofila del progetto “BioTourS”, un’associazione scientifica che da oltre dieci anni studia i cetacei nel Golfo di Taranto realizzando attività di Citizen Science, la cosiddetta Scienza dei Cittadini.
JDC ospita a bordo delle sue imbarcazioni i cittadini, gli studenti ed i turisti che sono coinvolti attivamente nelle attività di studio dei cetacei affianco ai ricercatori ed esperti del settore. “Con “BioTours” – ha spiegato Carmelo Fanizza – la JDC “esporterà” in Adriatico il suo modello di ricerca scientifica e turismo eco-sostenibile nelle regioni coinvolte nel progetto”. Lia Miglietta, ricercatrice STIIMA-CNR di Bari, ha affermato che “durante le attività in mare sarà utilizzato anche l’innovativo sistema per la foto-identificazione automatica di ogni singolo esemplare di cetaceo avvistato, messo a punto nell’ambito della pluriennale collaborazione della JDC con l’Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali per il Manifatturiero Avanzato del Consiglio Nazionale delle Ricerche (STIIMA-CNR) di Bari, e con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari”.