Il 63 per cento dei medici si augura possano definirsi in futuro modalità di contatto da remoto più strutturate, prefigurando un nuovo modello integrato di presa in carico del paziente che preveda la possibilità di mantenere il contatto con il paziente anche a distanza (per esempio per le visite di controllo, la verifica degli esami o il rinnovo dei piani terapeutici), favorendo così una maggiore continuità di cura e alleanza terapeutica. Questo è quanto emerso da uno studio in real world condotto da Sanofi con IQVIA, e in collaborazione con la Fondazione Italiana per il Cuore, diffuso in vista della Giornata Mondiale del Cuore 2021. Stando ai risultati, per sostenere il sistema e garantire l’accesso e la continuità di cura, i diversi specialisti, fra gli altri in particolare i cardiologi ospedalieri, ritengono necessario investire in personale (medici e infermieri), coinvolgere i medici di famiglia e gli specialisti territoriali nella gestione dei pazienti con patologie cardiovascolari, sviluppare strumenti per seguire i pazienti a distanza.Forte, infine, l’attesa per una partnership e collaborazione con l’industria farmaceutica, che durante la pandemia ha avuto un ruolo chiave al fianco di ospedali, medici e pazienti, favorendo – attraverso servizi e iniziative – l’accesso e la continuità delle cure (per esempio sviluppando servizi dedicati al paziente, servizi di assistenza domiciliare, servizi a domicilio per la distribuzione dei farmaci). Le attese si indirizzano principalmente verso progetti per ottimizzare il percorso del paziente (81 per cento) e la gestione integrata ospedale-territorio (79 per cento), progetti di telemedicina per la gestione del paziente a distanza (70 per cento). “In Sanofi siamo alla ricerca costante di nuove soluzioni che possano contribuire a cambiare l’impatto delle malattie cardiovascolari, che rappresentano ancora la prima causa di morte nei Paesi occidentali”, sottolinea Katia Massaroni, General Medicines Medical Head di Sanofi. “Questi dati ci mostrano come oggi le persone siano incentivate ad assumere un ruolo più attivo e consapevole nei confronti della propria salute e come i pazienti ricerchino un rapporto più funzionale con il proprio medico. La straordinaria accelerazione tecnologica di questo tempo – continua – può rappresentare un’opportunità per ridisegnare i percorsi di cura e riportare al centro degli stessi la relazione medico-paziente, attraverso l’integrazione della Medicina, nelle sue componenti scientifica ed umanistica, con l’innovazione digitale e i suoi nuovi canali. Come azienda confermiamo la nostra ambizione di essere parte attiva in questo cambiamento. Attraverso la continuità di queste attività di “ascolto” e analisi ci impegniamo a comprendere a fondo i bisogni di tutti gli attori coinvolti, per contribuire a migliorare, anche attraverso l’integrazione tecnologica, il coinvolgimento e la presa in carico del paziente affinché nel tempo si mantenga un rapporto continuativo e di fiducia, anche da remoto”.