È cresciuto di 253 miliardi di euro (+21%) il fatturato di aziende e partite Iva nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2020. Nei dati fiscali di imprese e professionisti c’è dunque la spia della robusta ripresa economica del nostro Paese. Se a gennaio e febbraio 2021, l’imponibile risultava ancora in calo, rispettivamente con meno 16,6 miliardi e con meno 2,7 miliardi rispetto all’anno precedente, quando ancora non era esplosa la pandemia da Covid, nei quattro mesi successivi il segno è diventato positivo: gli aumenti di fatturato, complessivamente, sono stati pari a 61,6 miliardi a marzo (+31%), a 99 miliardi ad aprile (+67%), a 66,7 miliardi a maggio (+36%) e a 45,3 miliardi a giugno (+21%). L’aumento è trainato dalla ripresa delle attività manifatturiere (+31,1%) e soprattutto dalla spinta del mattone: le costruzioni (+36%) e le altre attività immobiliari (20%) sono tra i comparti che hanno registrato le variazioni più consistenti. A livello territoriale, gli incrementi più importanti si osservano in Friuli-Venezia Giulia (+31,9%), poi in Calabria e Sicilia (entrambe con +21,9%). Nel Lazio, unica regione col segno meno, si è assistito a una diminuzione (-0,8%). È quanto emerge da un’analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo la quale nel primo semestre 2021 le partite Iva hanno visto crescere il fatturato di 15,4 miliardi (+24%) e le aziende di 237,5 miliardi (+21%).