Intesa Sanpaolo è la prima banca in Europa, sesta al mondo e unica italiana, tra i 100 luoghi di lavoro più inclusivi e attenti alle diversità secondo il Diversity and Inclusion Index di Refinitiv, l’indice internazionale che valuta 11 mila aziende quotate a livello globale. Il Gruppo si è classificato al 50° posto, in crescita di 26 posizioni rispetto al 2020. L’analisi si svolge esclusivamente su dati pubblici – bilanci, relazioni finanziarie, notizie stampa, siti web – in base a 24 parametri riconducibili a quattro categorie chiave: diversità di genere, inclusione, sviluppo delle persone e controversie. Il posizionamento è il risultato dell’attività della banca in termini di Diversity & Inclusion. “Guardiamo al futuro: la banca ‘distanziata e a distanza’ ma vicina al cliente e alle persone, efficiente e sostenibile. Ci è stata riconosciuta un’ottima posizione: prima Banca in Europa e sesta al mondo tra 11 mila società quotate analizzate a livello globale. È il risultato di un programma integrato di iniziative che vuole investire sulle nostre persone e che guarda alla diversità come un valore”, ha sottolineato Paola Angeletti, Chief Operating Officer Intesa Sanpaolo. Il gruppo è stato protagonista, giorni fa, della Conferenza internazionale ‘Ethics and Artificial Intelligence’ a Venezia. In quell’occasione il Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Stefano Lucchini, nella foto, ha dichiarato: “Abbiamo un grande interesse per quello che è l’Intelligenza Artificiale per la nostra banca: da una parte significa poter fornire servizi migliori per i nostri clienti, dall’altro significa migliorare la reputazione stessa dell’istituto”. Per lui, la priorità è sempre fare in modo “che l’Intelligenza artificiale deve tenere al centro la persona”. “Crediamo fermamente che l’Intelligenza Artificiale, se adeguatamente adottata e guidata, possa essere un fattore di democratizzazione cruciale, non solo nel settore finanziario in cui operiamo, ma nella società nel suo insieme. Le parole magiche qui sono, ovviamente, adeguatamente adottata e guidata, ed è per questo che come Intesa Sanpaolo supportiamo e contribuiamo alla conoscenza, all’analisi e alla ricerca sul rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica”, ha sottolineato Lucchini. “Concentrandoci sul settore finanziario in cui operiamo, è chiaro – ha aggiunto – che l’Intelligenza Artificiale può avere molteplici applicazioni rilevanti: può facilitare l’accesso ai finanziamenti, combattere le transazioni finanziarie fraudolente, evitare i rischi informatici, ottimizzare i processi e personalizzare i servizi finanziari. Allo stesso tempo, ci sono nuove sfide e questioni etiche che devono essere affrontate; se progettati e implementati in modo errato – ha concluso – i sistemi di Intelligenza artificiale possono finire per causare pratiche sleali o discriminatorie, ad esempio nel processo di concessione del credito”.