I rapporti tra i nuovi miliardari cinesi e il presidente cinese Xi Jinping si presupponeva fossero tesi da tempo, ora è arrivata la conferma. Durante una riunione della Commissione centrale per gli affari finanziari ed economici del Partito comunista Xi ha mostrato come sarà il futuro dell’economia di mercato socialista con caratteristiche cinesi.
Xi Jinping ha quindi parlato dell’urgenza di regolamentare i redditi eccessivamente alti e incoraggiare i gruppi e le imprese ad alto reddito a restituire di più alla società. Quindi, un discorso che sembra anticipare una tassazione maggiore per i redditi e patrimoni più elevati.
Il governo ha da prima cancellato la prevista quotazione di Ant, il colosso fintech di Jack Ma che aveva criticato le autorità finanziarie del paese. Poi la società Didi Chuxing è finita sotto indagine dai funzionari del governo centrale, inoltre è stata multata per non aver ascoltato i loro avvertimenti di rinviare la sua Ipo da 4,4 miliardi di dollari al Nasdaq.
Nell’ultima classifica dei 100 uomini più ricchi al mondo fatta dalla società di ricerche Hurun Report 38 sono cinesi. Secondo Hurun in Cina ci sono 1.058 miliardari (in dollari Usa), il 52% in più di quelli negli Stati Uniti, e questo consente di decretare Pechino la capitale mondiale dei miliardari visto che 145 di loro hanno la residenza nella principale città cinese.
La crescita del numero di miliardari in Cina è dovuta anche al successo delle Ipo cinesi a Wall Street. Secondo un rapporto di Renaissance Capital, nel 2020 le 30 IPO di società con sede in Cina e Hong Kong sbarcate sul mercato azionario americano hanno raccolto capitali pari 11,7 miliardi di dollari. Una cifra così elevata non si vedeva dal 2014, anno in cui le IPO cinesi a Wall Street erano state sedici (tra queste Alibaba) e la cui raccolta si era attestata a $ 25,7 miliardi.