I dipendenti della Logistica Italia di Bologna sono stati esonerati dal loro impiego attraverso un semplice sms. “Erano le dieci e un quarto di sera quando ho ricevuto il messaggio: stavo per andare a letto. Sono rimasta di stucco, è stata una doccia fredda per tutti, ci siamo sentiti offesi nella nostra dignità, avevamo lavorato regolarmente fino a venerdì sera, in modo normale, non ci aspettavamo assolutamente quella notizia: non riuscivo a realizzare cosa stesse accadendo, ho avuto proprio un crollo psicologico”, con queste parole Annarita Nasca ha commentato il suo disagio. La donna da sette anni lavora nel magazzino Logista Italia sito in Area 7 all’Interporto di Bologna nel Comune di Bentivoglio.
“Buonasera, a seguito della riduzione delle attività – si legge nell’sms- nella data di lunedì 02 agosto 2021 lei sarà dispensato dalla sua attività lavorativa. Il trattamento economico verrà garantito con gli strumenti previsti di legge. Cordiali saluti. Logistic Time Srl”.
I dipendenti diretti di Logista Italia – 15, riferisce una nota diffusa dall’azienda – sono stati invece “incontrati e informati personalmente da parte dei responsabili di Logista Italia”, e per loro “sarà avviato un percorso personalizzato di ricollocazione”.
Secondo i sindacati, sono stati chiamati a colloquio in un albergo di Bologna e informati della possibilità di trasferimento a Tortona (Alessandria). Intanto le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto un incontro immediato con le Istituzioni in Città Metropolitana di Bologna e con tutte le parti coinvolte, l’obiettivo di far cambiare idea a Logista, “per salvaguardare 100 famiglie e perché il nostro territorio non può accettare che un’azienda importante come Logista cessi le attività produttive”.
La notizia sulla crisi riguardante il magazzino era stata comunicata nel pomeriggio di sabato 31 luglio alle organizzazioni sindacali attraverso la società appaltatrice, la quale gestisce le attività di movimentazione merci e logistica.
Ciò a seguito della disdetta, con decorrenza 01 settembre, del contratto di appalto da parte del committente Logista Italia, che ha comunicato la cessazione delle attività del magazzino dalla stessa data.
I circa 70 lavoratori impiegati nell’appalto sono stati avvisati di rimanere a casa in cassa integrazione fin da lunedì 02 agosto. “Ho avuto un crollo, ritrovarsi così da un giorno all’altro senza lavoro dopo 7 anni di lavoro a 800 chilometri dalla mia famiglia – dice ancora Annarita Nasca, originaria di Bari – mi sono trasferita qui per questo lavoro poi adesso mi ritrovo così. Il nostro non è un settore in crisi, il tabacco essendo un monopolio non va in crisi. Ricevere quel Whatsapp è stato veramente un colpo. Poi ci siamo chiamati tra colleghi, ho chiamato subito il sindacato per capire cosa stesse succedendo: abbiamo avuto ulteriore conferma che era così”.
“Adesso – conclude la lavoratrice. stiamo lottando con la Cgil per la riapertura del magazzino o per ottenere il male minore per noi lavoratori, si spera che nell’incontro di domani venga trovata una soluzione possibile per un lavoro, perché noi abbiamo bisogno di lavorare. L’unica cosa che ci rimane è la speranza”.
“Subito non ho realizzato – racconta Alfio Fisichella, 39 anni, da 4 anni e mezzo al lavoro nello stesso deposito del Bolognese – è stato come un secchio d’acqua arrivato all’improvviso: nei minuti successivi mi è crollato il mondo perché sto organizzando il mio matrimonio, ho fatto oltre a un mutuo anche un finanziamento per poter pagare il ricevimento, adesso non so. È una situazione pesante da sostenere, non solo per me ma anche per i miei colleghi”.
Una notizia dura e inaspettata.” Anche nel periodo covid abbiamo sempre lavorato- finisce Alfio – mai chiusure, mai nessuna sospensione delle attività, abbiamo sempre portato avanti le nostre scatole, non si era mai avuto il minimo sentore di questa chiusura all’improvviso”.