Dall’e-commerce all’edtech e al fintech, le start-up egiziane stanno emergendo come la destinazione preferita per gli investimenti mondiali e regionali e si apprestano a superare Sudafrica, Kenya e Nigeria. A giugno, le start-up egiziane hanno superato i 190 milioni di dollari raccolti nel 2020. Trella, start-up del mercato degli autotrasporti digitali con sede al Cairo, ha chiuso un finanziamento di 42 milioni di dollari per l’espansione dei suoi servizi in Medio Oriente, Nordafrica, Afghanistan e Pakistan. Il round è stato condotto da Maersk Growth e dalla società di venture capital saudita Raed Ventures. Edtech iSchool ha attirato 160.000 dollari da Edventures. C’è stata anche l’acquisizione di Tareeqi, una start-up egiziana che sviluppa software di monitoraggio dei trasporti da parte di una società dell’Internet of Things dell’Oman, eMusharif, per un importo non divulgato. Questi accordi di finanziamento si sono aggiunti a quello della Banca nazionale d’Egitto che ammonta a 100 milioni di dollari e intende aiutare le piccole e medie imprese del Paese a migliorare i settori dell’efficienza energetica, della mitigazione dei cambiamenti climatici e della resilienza. Questi investimenti rendono l’Egitto ancora più attraente come destinazione di investimento poiché Sudafrica e Nigeria lottano con le frequenti interruzioni di corrente, un possibile deterrente per alcuni investitori.