Il fatturato del 2020 del comparto legno arredo italiano ha segnato una flessione dell’8,2% sul 2019, un po’ più severa nelle vendite all’estero (-9%) rispetto al mercato interno (-7,6%). Lo sottolinea una ricerca dell’area studi di Mediobanca; nell’anno del Covid, il segmento del mobile di alta gamma ha fronteggiato un calo di vendite (-11,6%) superiore a quello delle imprese che operano nella fascia più economica (-6,9%), spiega lo studio. Per il 2021 le aspettative di una crescita del fatturato superiore al 5% riguardano il 79,2% delle imprese, con un 47,5% che intravede la possibilità di una ripresa che va oltre il 10%. Solo l’11,9% delle aziende prospetta un calo delle vendite per il 2021, contro il 78,2% che lo ha subìto nel 2020. I singoli comparti appaiono ottimisti di recuperare rispetto al quadro consegnato dal 2020, con qualche sfumatura di specialità. Nell’insieme il rimbalzo si ragguaglia all’8,7% con intonazione migliore sul mercato interno (+9,7%) rispetto all’export (+7,6%). L’alta gamma (+9,4%) andrebbe meglio delle produzioni massive (+8,5%), mentre si attendono di chiudere il 2021 in doppia cifra i produttori di living & sleeping (+12,6%) e quelli di legno grezzo e semilavorati (+11,2%). I tre segmenti che hanno contenuto le perdite nel 2020 proseguirebbero di buona lena anche nel 2021(cucine, +9,1%; bagni, +8,5%; sedie, tavoli e parti accessorie, +6,9%). Infine, il 52,5% delle aziende prevede d’intraprendere una campagna d’investimenti incrementale su quella del 2020.