Il portale cinese del fast fashion è stato definito dalla stampa internazionale “il TikTok dell’e-commerce”. Paragone che gli si addice, dal momento che all’inizio di questo mese, ha battuto Amazon, diventando l’app di shopping più scaricata su Android e Ios negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da Business of Fashion, Shein starebbe per approdare in Borsa, anche grazie al finanziamento che ha portato la valutazione della società a oltre 300 miliardi di yuan (poco meno di 40 miliardi di euro).
Paragonando la situazione di Shein con il principale competitor del fast fashion europeo, Inditex, quest’ultimo valeva poco più di 9,2 miliardi di euro quando si è quotato nel 2001 (ora la sua capitalizzazione sfiora i 100 miliardi), mentre la più low cost, la britannica Boohoo, più affine a Shein, è entrata in Borsa nel 2014 con una valutazione di 560 milioni di sterline (circa 648 milioni di euro al cambio attuale). Simili cifre raggiunte dal nuovo fenomeno cinese dipendono sicuramente anche dal boom dei consumi in rete, conseguenza della situazione di pandemia.
“Shein – si legge su Business of Fashion -, amato dagli adolescenti occidentali e ancora relativamente sconosciuta nel suo Paese d’origine, la Cina, dove è stata fondato nel 2008, utilizza i big data e le capacità di manifattura cinesi per produrre abbigliamento e accessori in tempi record e spedirli oltre confine a 220 Paesi”.
La Repubblica riporta il fatturato 2020 di Shein che si attesterebbe a circa 10 miliardi di dollari (8 miliardi di euro), contro i 4,5 miliardi del 2019. Spiega inoltre come i punti di forza dell’e-shop lanciato da Chris Xu con una chiara vocazione per l’export siano “l’offerta sterminata, lanci di migliaia di nuovi prodotti a getto continuo e prezzi così bassi da essere francamente ridicoli” (navigando sul sito italiano si trovano top a 5 euro, abiti estivi a 12 euro e jeans a 18 o 20 euro).
Il target di Shein e dei suoi competitor Boohoo o Fashion Nova, sono utenti della Z Generation, ma anche, precisa Business of Fashion, “una platea di micro-influencer” che pubblicano immagini di se stesse in abiti Shein con hashtag come #SheinGal e con la speranza di essere promosso, tramite repost, dall’account dell’azienda.
All’inizio del 2021, il nome di Shein era stato associato a quello di Boohoo come altro possibile pretendente nell’acquisizione di Debenhams.