Regole uguali e snelle per tutti, e-commerce compreso, perché il mondo del commercio, che vale tre quarti del pil italiano e con le sue vetrine è il sistema più vicino al consumatore, continui il suo percorso di rilancio e generi fiducia per chi investe nel Paese.
Conad si fa portatore di nuove istanze presentando a Roma l’XI Rapporto sulla Legislazione Commerciale promosso dall’Associazione Nazionale Cooperative Dettaglianti Conad (Ancd) in concerto con il Channel & Retail Lab della Sda Bocconi di Milano. «Viviamo dei paradossi che tolgono competitività alle imprese della distribuzione», ha detto Francesco Pugliese, a.d. di Conad, «Il Piano nazionale (Pnrr) del governo contiene gli interventi necessari: stimolo della concorrenza, semplificazione, uniformità delle regole sui territori. Ma poi le singole normative rendono inapplicabili certe conquiste, ad esempio sulla libertà di orari di apertura. E deve essere sanata anche l’asimmetria tra le attività dell’e-commerce e quelle del commercio tradizionale: dobbiamo poter competere sullo stesso piano».
Il collegamento tra insegne, strategie e forza del brand paese è diretto. «La parola d’ordine è ripristinare la fiducia», ha spiegato a ItaliaOggi Sandro Castaldo, ordinario del Dipartimento di Marketing e direttore del Channel & Retail Lab della Sda Bocconi, che ha curato il volume con Piero Cardile (responsabile Legislazione e Ufficio studi) di Ancd. «Il nostro Channel Retail Lab sta lavorando sul tema organizzando confronti internazionali. Tutti i Paesi che riescono ad accrescere la fiducia degli investitori, grazie a sistemi normativi snelli, hanno ritorni immediati e crescita». E quello che Conad promuove è un nuovo patto tra istituzioni e imprese, soprattutto di fronte alla libera concorrenza che vige online: «Non c’è solo un problema di oneri fiscali», ha sottolineato Castaldo, «pensiamo al tema delle promozioni: un’insegna può farne solo per una certa quantità, deve comunicarle a tutti i comuni interessati e pensiamo quanto un’azienda della gdo sia capillare, poi limitarle a numero di 50 referenze. Contrapponiamo a questa griglia un qualsiasi Black Friday: sul web non ci sono limiti, le promozioni possono riguardare qualsiasi prodotto e in quantità infinita. E questo pone un problema radicale anche di organizzazione per le aziende».
Certo c’è chi ha trasformato uno svantaggio (ad esempio sulle promozioni) in una marca privata, è il caso di Bassi e Fissi, la linea di prodotti del paniere a prezzi accessibili che Conad ha creato per le famiglie. «Tutte le grandi catene se ne sono dotate», ha affermato Castaldo, «ma un’azienda forte non oberata, rende la filiera forte. E abbiamo visto quanto la mancanza di commercio sia costata alle nostre città in termini di indotto e lavoro». Anche l’espansione retail può beneficiare di una legislazione light «Pensiamo a quando si apre un supermercato», ha concluso il docente di marketing, «spesso il tempo che intercorre per ottenere permessi e ultimarlo rende obsolete strutture, tecnologie, e abbatte la competitività».
Francesca Sottilaro, ItaliaOggi