Il tempo necessario a recuperare il livello base di equilibrio dopo un momento di stress aumenta con l’avanzare dell’età, il che significa che se a 40 anni bastano due settimane per riprendersi da una sollecitazione stressante, a 80 anni l’equilibrio si ristabilisce solo dopo sei settimane. Pubblicata sulla rivista Nature Communications, questa stima è stata calcolata dagli scienziati di Gero, una società biotecnologica con sede a Singapore e del Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo, che hanno proposto un nuovo modo per collegare l’invecchiamento alla resilienza.
Il team ha valutato due set di dati considerando informazioni ottenute da analisi del sangue e livelli di attività fisica monitorati grazie a dispositivi indossabili, allo scopo di comprendere e quantificare il processo di invecchiamento negli esseri umani. Stando ai dati ottenuti dal gruppo di ricerca, la perdita completa della resilienza potrebbe avvenire intorno ai 120-150 anni. “La riduzione della resilienza – afferma Tim Pyrkov, capo del progetto Gero – è stata osservata anche in soggetti non affetti da patologie croniche. Questo potrebbe spiegare perché non si osserva un aumento probatorio della durata massima della vita, nonostante la durata media della vita sia cresciuta costantemente negli ultimi decenni”.L’invecchiamento umano, sottolineano gli autori, è un processo complesso e diviso in varie fasi che non possono essere compresse nella semplice indicazione dell’età biologica. “Questo lavoro – afferma Andrei Gudkov, coautore dell’articolo e co-fondatore di Genome Protection, Inc., una società di biotecnologie che si concentra su lo sviluppo di terapie anti età – rappresenta una svolta concettuale perché determina e separa i ruoli di fattori fondamentali nella longevità umana: l’invecchiamento, definito come la progressiva perdita di resilienza, e l’insorgere di malattie legate all’età che si verificano in seguito alla perdita di resilienza”. Gli autori hanno infatti individuato due differenti indicatori di invecchiamento. Da un lato un valore istantaneo, l’età biologica, associata a stress, stile di vita, malattie croniche e può essere calcolata tramite un esame del sangue, dall’altro la resilienza, che riflette le proprietà dinamiche delle fluttuazioni dell’organismo.
Gli esperti aggiungono poi che i cambiamenti legati all’età nei parametri fisiologici iniziano dalla nascita, ma la fase di completamento della crescita avviene intorno all’età di 30 anni. Dai dieci anni successivi, dopo la quarantina, l’invecchiamento si manifesta come una lenta ma inesorabile alterazione degli indici fisiologici.
In un altro articolo, il team si è concentrato sui dati ottenuti dai sensori indossabili. Il risultato è stato GeroSense, un software in grado di calcolare la resilienza di un utente sulla base delle informazioni raccolte dai dispositivi indossabili. In questa fase di indagine i ricercatori hanno scoperto che la perdita di resilienza aumenta esponenzialmente con l’età e raddoppia ogni otto anni, un andamento coerente con l’osservazione di Benjamin Gompertz, che nel 1827 suggerì che il tasso di mortalità per tutte le cause nella vita di un individuo raddoppia ogni otto anni.