Prosegue il recupero dei consumi elettrici e industriali: nel mese di aprile, Terna (nella foto, l’a. d. Stefano Donnarumma), la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, ha rilevato una domanda di energia elettrica in Italia pari a 24,3 miliardi di kWh, valore in notevole aumento (+21,7%) rispetto ad aprile del 2020, fortemente influenzato dal calo del fabbisogno dovuto alle iniziative messe in atto per contenere la pandemia da covid-19, e in crescita (+0,4%) anche rispetto ad aprile del 2019. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 37% dei consumi. A livello industriale, l’indice IMCEI monitorato da Terna ha registrato una performance complessivamente positiva a livello sia tendenziale sia congiunturale, trainata da siderurgia, chimica, meccanica, materiali da costruzioni e metalli non ferrosi.
L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – conferma il ritorno sostanziale dei consumi industriali ai livelli pre-covid: l’indice risulta in crescita del 60% rispetto ad aprile 2020 e, soprattutto, del 6% rispetto ad aprile 2019. Si rileva, inoltre, una variazione congiunturale del +1% rispetto al mese precedente (marzo). In crescita i settori della siderurgia, chimica, meccanica, materiali da costruzioni e metalli non ferrosi. In flessione, invece, i comparti della cartaria, alimentari e mezzi di trasporto.
Anche per questo mese, considerati i valori anomali registrati a partire da marzo 2020, Terna ha ritenuto opportuno condurre un’analisi statistica supplementare prendendo come riferimento l’anno 2019. Nel primo quadrimestre del 2021, la domanda elettrica in Italia risulta in crescita del 6,2% rispetto all’omologo periodo dello scorso anno (+7,2% in termini rettificati) e in flessione dell’1,5% rispetto al 2019 (in termini rettificati è pari a -1,4%).
Analizzando nel dettaglio i dati di aprile, quest’anno il mese ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una temperatura media mensile inferiore di circa 1,5°C rispetto ad aprile del 2020. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura diventa pertanto +20,3%. A livello territoriale la variazione tendenziale di aprile è stata ovunque positiva: +25,8% al Nord, +20,2% al Centro e +14,6% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una sostanziale stabilità rispetto al mese precedente (marzo).
Nel mese di aprile, la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’88% con produzione nazionale e per la quota restante (12%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,7 miliardi di kWh) ha registrato un incremento dell’11,5% rispetto ad aprile 2020. In aumento le fonti termoelettrica (+23,6%) ed eolica (+25,6%). In flessione le fonti idrica (-12,5%), fotovoltaica (-11%) e geotermica (-3,8%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +253,6% per un effetto combinato dell’aumento dell’import (+77,3%) e di una riduzione dell’export (-68,5%).