(di Tiziano Rapanà) Probabilmente è un miraggio nel deserto, eppure mi pare di vederla questa vita che sembra ripartire nei tempi e nei modi più umani. Vagheggio, lo so: questa è una mera proiezione del mio insolito ottimismo e non è certo un segno tangibile di un qualcosa di concreto. Eppure con i cinema e i teatri riaperti, con i bar e ristoranti che rivivono il felice trambusto giornaliero, la convinzione che si possa tornare alla vita di prima si insinua con convinzione. Lunedì finalmente si darà il via alle danze per il proseguimento della saga comica Din Don, che vede il suo agire creativo nel talento luminoso di Enzo Salvi. L’attore tornerà a vestire i panni di don Donato, il curato che ha conquistato milioni di telespettatori negli anni in cui sono stati trasmessi i primi due episodi della saga. Stavolta i due film, che verranno girati in contemporanea, saranno destinati per il mercato cinematografico: il successo inarrestabile di Din Don ha spinto per questa naturale evoluzione. Non posso dirvi nulla sulla trama e sull’ottimo cast che darà lustro a i due film. I due lavori – prodotti dalla Sunshine Production di Alessandro Carpigo e Bruno Frustaci – saranno girati a Pellizzano, un piccolo delizioso comune in provincia di Trento, per la regia di Paolo Geremei. Sono contento di questo grande ritorno di Enzo Salvi sul grande schermo: l’alfiere della commedia popolare nostrana merita questa e altre attenzioni, la sua arte – lustri addietro – partorì il geniale personaggio di Er Cipolla, un emarginato figlio di quella Roma così a lungo raccontata da Pier Paolo Pasolini e Claudio Caligari.