Attivo da domani, in occasione degli Open Day Astrazeneca organizzati da Regione Lazio, l’hub ACEA di piazzale dei Partigiani messo a disposizione della rete regionale da parte dell’azienda con l’obiettivo di dare il proprio contributo al Piano vaccinale anti Covid-19. Il Gruppo, con la collaborazione dell’Unità di Crisi Covid della Regione Lazio e della ASL Roma 1, ha allestito in brevissimo tempo presso l’Autoparco aziendale un centro vaccinale, dotato di 26 postazioni per anamnesi, 15 linee vaccinali e oltre 60 postazioni per la fase di osservazione. Per l’attività sanitaria ACEA ha attivato una convenzione con la Clinica Paideia che mette a disposizione il personale medico-infermieristico, impiegando circa 70 unità al giorno. La ASL Roma 1 garantisce la fornitura del vaccino, la formazione degli operatori oltre che la programmazione delle agende, nel rispetto delle indicazioni dell’Unità di Crisi Regione Lazio. ACEA è la prima multiutility italiana che, grazie all’impegno delle proprie persone, ha potuto mettere a disposizione delle istituzioni sanitarie un sito aziendale per la somministrazione di oltre 1.000 dosi giornaliere di vaccino. L’hub rientra tra i 21 siti individuati dal Sistema Sanitario Regionale del Lazio per l’Open Day dedicato agli over 40, in programma sabato 15 e domenica 16 maggio, secondo le modalità di adesione e partecipazione pubblicate sul sito https://www.salutelazio.it/open-day-con-ticket-virtuale. Da lunedì 17 maggio, il centro continuerà le somministrazioni rivolte ai cittadini attraverso la prenotazione sulla piattaforma https://prenotavaccinocovid.regione.lazio.it/ con un possibile incremento progressivo rispetto alle 500 dosi quotidiane. In una fase successiva l’hub sarà a disposizione anche per i dipendenti dell’Azienda, in linea con le modalità e le tempistiche stabilite dalle autorità sanitarie. L’iniziativa rientra tra le azioni realizzate da ACEA sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria per garantire la sicurezza dei propri dipendenti e allo stesso tempo dare un servizio alla cittadinanza. Il complesso di queste azioni ha permesso di ottenere la certificazione “Biosafety Trust” (RINA), come riconoscimento per le attività messe in campo nella gestione del rischio infezione, incluso quello da Covid-19.