“La Milanesiana diventa ciò che ho sempre desiderato, un festival senza interruzioni, che viaggia, si diffonde, si moltiplica e incontra gli italiani in tante belle località. Viaggia in 25 città, con 10 mostre, oltre 150 ospiti e 165 appuntamenti, di cui 4 in streaming ma tutti gli altri in presenza”. Elisabetta Sgarbi, nella foto, presenta la 21 edizione della Milanesiana, il Festival culturale da lei ideato, che si presenta ricco di novità. La prima è che non solo toccherà 25 città, ma che varcherà i confini nazionali, con una tappa a Parigi a novembre. Le date indicate per la kermesse sono dal 13 giugno al 6 agosto “ma – interviene Sgarbi – il festival si chiude ma non si chiude: perché l’autunno accenderà di nuovo la programmazione, con le tappe a Trieste, Codogno e in Francia”. L’altra novità è che il festival spazierà finanche allo sport, di cui si parlerà a Bormio, una delle sedi olimpiche dei Giochi invernali del 2026. Il simbolo di questa edizione è una rosa blu, dipinta appositamente da Franco Battiato. “Il progetto è nato a Milano ma è andato anche oltre” ha ribadito la direttrice artistica, quindi toccherà Torino, Bergamo, Pavia, Urbino, Firenze, Rimini, Cervia e tante altre città. L’apertura, il 13 giugno, tocca a Sondrio con un concerto di Enrico Ruggeri. E si chiuderà a Venezia, il 6 agosto con la mostra del pittore Mario Cavaliere.
Il budget di questa edizione è di circa 550 mila euro, ha spiegato Elisabetta Sgarbi, di cui 45 arrivano dal Comune di Milano e 20 mila dalla Lombardia. “Il tema della Milanesiana – ha osservato – è il progresso, non c’è progresso senza memoria”, ecco perché ci saranno molte celebrazioni, tra cui quella per i 100 anni di Strehler, i 700 dalla morte di Dante Alighieri, i 150 di Giuseppe Renzi, gli 80 di Bertolucci i 30 dall’ultimo romanzo pubblicato postumo di Moravia pubblicato postumo. Fino anche ai 30 anni dalla nascita del gruppo musicale Modena city ramblers.