I pazienti Covid-19 obesi o in sovrappeso hanno maggiori probabilità di avere un decorso più grave e di necessitare ventilazione meccanica rispetto alle persone normopeso. A confermarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Diabetes Care, condotto dagli scienziati del Radboud University Medical Center, che hanno coinvolto più di settemila partecipanti. Il team ha esaminato i pazienti ricoverati in 18 ospedali situati in 11 paesi, valutando l’indice di massa corporea e il decorso della malattia. Gli scienziati hanno stimato che il 34,8 per cento dei pazienti era in sovrappeso, mentre il 30,8 per cento era affetto da obesità. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, i soggetti obesi necessitavano più frequentemente di ventilazione meccanica ed erano associati al 73 per cento di probabilità in più di sperimentare un decorso peggiore, anche se non sono state riscontrate differenze nel tasso di mortalità in base al peso corporeo. Sono state condotte diverse osservazioni nazionali e internazionali per indagare i rischi associati a Covid-19 per i pazienti obesi – afferma Siroon Bekkering del Radboud University Medical Center –. Il nostro lavoro conferma i dati ottenuti precedentemente e combina le informazioni relative a diversi paesi. Indipendentemente dagli altri fattori di rischio, come la preesistenza di comorbilità, sappiamo che l’indice di massa corporea può effettivamente portare a un decorso più grave della malattia”. Tra le possibili spiegazioni di questo legame, gli autori ipotizzano che l’obesità sia legata ad alcuni tipi di infiammazione cronica, il che potrebbe incrementare la suscettibilità al virus.
Dallo studio emergono poi anche altri fattori di rischio. I ricercatori confermano, ad esempio, che per gli uomini e per le persone di età superiore ai 65 anni le probabilità di sperimentare un decorso più grave risultano più elevate. Allo stesso tempo, concludono i ricercatori, la preesistenza di malattie cardiovascolari e respiratorie risulta legata a un rischio maggiore di decesso, ma non a una possibilità più elevata di utilizzo di ossigeno e ventilazione meccanica. “Sono state condotte diverse osservazioni nazionali e internazionali per indagare i rischi associati a Covid-19 per i pazienti obesi – afferma Siroon Bekkering del Radboud University Medical Center –. Il nostro lavoro conferma i dati ottenuti precedentemente e combina le informazioni relative a diversi paesi. Indipendentemente dagli altri fattori di rischio, come la preesistenza di comorbilità, sappiamo che l’indice di massa corporea può effettivamente portare a un decorso più grave della malattia”. Tra le possibili spiegazioni di questo legame, gli autori ipotizzano che l’obesità sia legata ad alcuni tipi di infiammazione cronica, il che potrebbe incrementare la suscettibilità al virus.
Dallo studio emergono poi anche altri fattori di rischio. I ricercatori confermano, ad esempio, che per gli uomini e per le persone di età superiore ai 65 anni le probabilità di sperimentare un decorso più grave risultano più elevate. Allo stesso tempo, concludono i ricercatori, la preesistenza di malattie cardiovascolari e respiratorie risulta legata a un rischio maggiore di decesso, ma non a una possibilità più elevata di utilizzo di ossigeno e ventilazione meccanica.