“Per raggiungere gli obiettivi del Digital Compass di portare un Gigabit per tutti e il 5G ovunque dobbiamo adottare il concetto di ”Very High Capacity Network” adottato dalla EU secondo il principio della neutralita’ tecnologica, che lascia al mercato l’ottimizzazione del mix di tecnologie più opportuno per indirizzare i bisogni dei cittadini e delle imprese. Questo assicura che le aree grigie e le aree bianche possano essere servite più velocemente e a costi decisamente più contenuti attraverso il FWA 5G. Lo Stato può spendere di meno e i cittadini possono avere coperture in tempi decisamente più rapidi”. Questa l’opinione di Aldo Bisio (nella foto), a. d. di Vodafone Italia, sul tema. Bisio sostiene che “nelle aree nere, dove la competizione infrastrutturale c’è già, i nostri clienti e i clienti degli altri operatori godono del beneficio della concorrenza, con servizi al livello dei migliori Paesi europei a prezzi comunque contenuti. Nelle aree bianche siamo contenti di sentire che ci sarà un’accelerazione da qui al 2023. Nelle aree grigie, dove ci sono 12/13 milioni di abitazioni, dobbiamo fare un salto in avanti ricorrendo all’unico grande ingrediente che ha portato allo sviluppo, che e’ la competizione”. E ancora: “Si tratta di passare da un concetto di rete unica a una regia unica da parte del governo che possa liberare la competizione facendo gare con lotti di dimensione medio-piccola per promuovere i contribuiti da parte di diversi operatori che operano nel mercato italiano – anche di quelli regionali e locali – e quindi facendo acquisire al sistema più resilienza e non andando a mettere tutte le uova nello stesso paniere. Sul 5G proponiamo che siano stanziati dei voucher per la fibra ai nodi e la decontribuzione sugli investimenti nelle reti 5G che si realizzeranno nei prossimi due anni. Questo darebbe agli operatori un minimo di sollievo, dopo i mega importi spesi per l’asta 5G e per i vincoli sui limiti elettromagnetici, e consentirebbe di sviluppare più velocemente e a costi efficienti le reti di nuova generazione”.