Un candidato in piena campagna elettorale e altri due in attesa dell’investitura ufficiale da parte delle proprie coalizioni. Le elezioni regionali in Calabria, rinviate due volte e ora in programma tra il 15 settembre e il 15 ottobre, restano un cantiere aperto, con le classiche coalizioni di centrodestra e centrosinistra che continuano a segnare il passo.
In Calabria si tornerà al voto dopo la morte di Jole Santelli, esponente di Forza Italia, scomparsa nell’ottobre dello scorso anno dopo aver guidato la Regione per circa otto mesi. Da ottobre scorso la Giunta regionale calabrese è guidata da Nino Spirlì, della Lega, vice presidente nominato dalla Santelli. Sollecitato più volte su una possibile candidatura Spirlì fino ad oggi ha risposto ‘no’, ma in diversi ambienti politici si fa notare che una candidatura dell’attuale presidente facente funzioni dell’esecutivo potrebbe prendere corpo nelle prossime settimane.
Forza Italia, però, già da diverse settimane, e direttamente con il leader Silvio Berlusconi, ha messo sul tavolo della coalizione il nome di Roberto Occhiuto, capogruppo azzurro alla Camera, ma di fatto una discussione vera e propria tra tutti i partiti del centrodestra ancora non c’è stata.
Fase di stallo anche nel centrosinistra. Il Partito democratico ha proposto alla coalizione il nome di Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale nella legislatura del governatore Mario Oliverio. Anche in questo caso, comunque, una investitura ufficiale da parte di tutta la coalizione ancora non c’è stata. E, intanto, il Pd prova a dialogare con il Movimento 5 stelle, sfruttando la sintonia che si registra a livello nazionale. Campagna elettorale in piena regola, invece, per Luigi de Magistris, che dopo aver siglato l’intesa con “Tesoro Calabria”, gruppo guidato da Carlo Tansi, già capo della Protezione civile regionale e candidato alla presidenza della Regione nelle consultazioni di gennaio 2020, nelle quali ha sfiorato l’ingresso in Consiglio con quasi l’8% dei consensi, ha avviato una fase di ascolto in diverse zone del territorio. Il sindaco di Napoli, in passato magistrato in servizio alla procura dell Repubblica di Catanzaro, nonostante i limiti imposto dalla pandemia, sta lavorando alla composizione delle liste, alle candidature, al programma.
“Mi candido per amore della Calabria – ha detto nei giorni in cui ha annunciato che correrà alle regionali – e ringrazio le calabresi e i calabresi che mi hanno mostrato affetto e stima esortandomi ad affrontare una sfida tanto difficile quanto straordinariamente affascinante. Voglio dare voce a chi non l’ha avuta, potere a chi considera il potere come servizio per il bene comune e non come luogo per perseguire interessi di parte. Sono consapevole dell’impresa che appare impossibile, ma nulla è impossibile se c’è la volontà e lotterò con entusiasmo fino alla fine per la vittoria insieme alla maggioranza del popolo calabrese che desidera riscatto, sviluppo, libertà, giustizia sociale ed uguaglianza”.
Quando mancano più di sei mesi al ritorno alle urne, dunque, il cantiere calabrese è di fatto aperto. Si prospetta una sfida a tre, ma la sceneggiatura politica delle elezione regionali è ancora tutta da scrivere.