Le conseguenze della grave crisi economica, dilagata nel nostro Paese nei primi mesi del 2020 per il diffondersi della pandemia del Covid-19, si sono riflesse inevitabilmente nel comparto assicurativo. È proprio a causa di questo stato emergenziale che nel 2020 la raccolta premi si è ridotta fortemente durante i mesi di lockdown (da marzo a maggio) per poi recuperare gradualmente nella seconda metà dell’anno. Questo è quello che viene fuori dal report di ANIA (nella foto, la presidente Maria Bianca Farina)
Con riferimento alle sole imprese nazionali, il volume dei premi contabilizzati (Vita e Danni) ha sfiorato i 135 miliardi, chiudendo l’anno con un calo del 4%rispetto al 2019. In particolare, le famiglie italiane hanno destinato oltre 100 miliardi dei loro risparmi per l’acquisto di assicurazioni Vita (-4,4% rispetto al 2019), mentre i premi corrisposti da individui e imprese per proteggere i propri beni e i propri patrimoni attraverso l’acquisto di coperture Danni contro eventi avversi sono stati pari a 33,5 miliardi (-2,3% rispetto all’anno precedente).
Si è trattata di una riduzione meno allarmante di quella che si era delineata nei primi mesi della pandemia. Nel ramo Vita si è avuta un’ulteriore conferma di come le famiglie italiane continuino ad affidarsi alla solidità del comparto assicurativo per investimenti a lungo termine, in un anno caratterizzato da una fortissima crescita della propensione al risparmio delle famiglie.
Anche le rappresentanze di imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento hanno visto nel 2020 i premi ridursi significativamente e in modo più marcato (-13,9%) delle imprese nazionali; il volume premi raccolto da queste imprese ammonta a circa 7,5 miliardi.
Infine, le imprese che operano in libera prestazione di servizi (LPS), che fanno parte di gruppi assicurativi IVASS e che hanno aderito alla rilevazione (la quasi totalità in termini di volume premi), hanno contabilizzato premi per circa 9 miliardi (esclusivamente nel business Vita e relativi a solo polizze Linked), registrando una contrazione appena inferiore a quella delle rappresentanze europee (-12,3% rispetto al 2019).
Nella sua totalità, considerando cioè tutte le sedi delle imprese (nazionali ed estere) ed entrambi i comparti (Vita e Danni), il settore assicurativo nel nostro Paese ha raccolto nel 2020 premi per oltre 150 miliardi, in calo del 5,0% rispetto al 2019 (113 miliardi nel Vita in riduzione del 5,8% e 38 miliardi nel Danni, in diminuzione del 2,3%).
Raccolta premi complessiva
Sulla base delle informazioni fornite anticipatamente dalle imprese di assicurazione, l’ANIA ha raccolto i premi lordi contabilizzati nel 2020 per il portafoglio diretto italiano dei rami Vita e di quelli Danni. I dati si riferiscono alle imprese assicurative, secondo la seguente classificazione:
– con sede legale in Italia
– con sede legale in paesi europei (circa l’85% del totale in termini di premi per le imprese Vita e il 95% per le imprese Danni) ed extra-europei con rappresentanza stabilita in Italia
– operanti in regime di libera prestazione di servizi (LPS) ma presenti all’interno dell’Albo gruppi IVASS.
Con riferimento alle imprese di assicurazione nazionali e alle rappresentanze per l’Italia di imprese extra-europee nel 2020 la raccolta premi complessiva pari a quasi 135 miliardi ha registrato un calo dei premi del 3,9% rispetto al 2019. La contrazione è conseguenza degli andamenti negativi provenienti da entrambi i macro-comparti: alla riduzione del volume premi nel settore Vita (-4,4%) si è aggiunta, infatti, la diminuzione della raccolta premi del settore Danni (-2,3%).
’andamento dei premi contabilizzati nel corso del 2020 ha riflesso inevitabilmente le conseguenze che gli sviluppi drammatici della pandemia hanno avuto nel nostro Paese.
Nella prima fase di lockdown, rigido e totale iniziato a marzo e durato fino a maggio, si è verificata una brusca e repentina contrazione dei premi, sia per le difficoltà oggettive che avevano le persone a muoversi per poter raggiungere, ad esempio, le sedi agenziali sia perché le procedure di accesso nei luoghi pubblici (solo su appuntamento e con regole rigide di entrata) scoraggiavano la clientela ad assicurarsi. In particolare, nel periodo di lockdown la diminuzione dei premi contabilizzati Vita è stata di quasi il 40% rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre per il settore Danni la riduzione è stata di circa il 10%. Nel secondo semestre dell’anno, che ha seguito la fase del lockdown, i risultati dei due settori (Danni e Vita) sono progressivamente migliorati, pur con dinamiche differenti: se da un lato, infatti, il settore Danni ha ridotto la decrescita a circa l’1% confrontandolo con il secondo semestre del 2019, condizionato soprattutto dal calo dei premi del ramo R.C. Auto (-4,6%), il settore Vita ha mostrato nello stesso periodo un’inversione di tendenza più netta registrando una crescita di quasi il 2%. Questi miglioramenti, rilevati nella seconda metà dell’anno, non sono però riusciti a controbilanciare completamente la drastica perdita di raccolta premi che si era registrata almeno fino a fine maggio.
Resta confermato il ruolo centraledelle polizze Vita nel risparmio degli italiani: sulla base dei dati trimestrali della Banca d’Italia, è possibile stimare che alla fine di settembre 2020, queste rappresentino circa il 19% sullo stock totale di attività finanziarie delle famiglie
italiane, mentre l’incidenza dei premi (Vita e Danni) sul PIL a fine 2020 è lievemente aumentata, attestandosi all’8,2% dal 7,8% del 2019.
Anche le rappresentanze di imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento hanno registrato nel 2020 una diminuzione dei premi contabilizzati più marcata (-13,9%) di quella registrata dalle imprese nazionali, per un volume di circa 7,5 miliardi. Questo è stato l’effetto di una riduzione dei premi nel settore Danni (-2,9%, 4,5 miliardi) e di un forte calo dei premi nel settore Vita (-26,2%, 3,0 miliardi). Le rappresentanze di imprese europee hanno inciso per circa il 5%.
Le imprese che operano in libera prestazione di servizi (LPS), che fanno parte di gruppi assicurativi IVASS e che hanno aderito alla rilevazione (la quasi totalità), hanno contabilizzato circa 9 miliardi di premi (esclusivamente nel business Vita e relativi a solo polizze Linked), registrando una diminuzione di circa il 12% rispetto al 2019, lievemente inferiore a quella delle rappresentanze europee. Le rappresentanze di imprese in LPS hanno inciso per circa il 6,0%.
Nella sua totalità, considerando cioè tutte le sedi delle imprese (nazionali ed estere) ed entrambi i comparti (Vita e Danni), il settore assicurativo nel nostro Paese ha raccolto nel 2020 premi per oltre 150 miliardi, in calo del 5,0% rispetto al 2019 (113 miliardi nel Vita in riduzione del 5,8% e 38 miliardi nel Danni, in diminuzione del 2,3%).