Un allestimento con 3.000 chili di ghiaccio, contenente ben sette sculture, lungo 8 metri e largo 2, celebra fino a tutto il mese di marzo nella centrale piazza del Popolo di Pesaro i 700 anni dalla morte di Dante: è conservato in una struttura costantemente refrigerata a -10 gradi e per realizzarlo sono state necessarie oltre 150 ore di lavoro. Il ghiaccio è quello che era stato utilizzato, a dicembre, per l’allestimento del presepe e che si è conservato perfettamente. Scolpiti nel ghiaccio anche i primi e gli ultimi versi della ‘Divina Commedia’: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita… E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Un’opera originale, ‘democratica’ l’ha definita il vicesindaco Daniele Vimini, che inserisce Pesaro nelle celebrazioni dantesche del 2021, accanto a Ravenna e Firenze, grazie a un calendario di eventi che abbracceranno tutti i luoghi della città, testimoni diretti della vita di Dante. Le 7 sculture di ghiaccio di #Dante700, tra le quali una dedicata a una lavoratrice per ricordare come la crisi nell’era Covid-19 si declini soprattutto al femminile, sono state realizzate da Francesco Falasconi e Matteo Renato dell’Accademia Italiana Ghiaccio Artistico. “Tra le iniziative mondiali per i 700 anni della morte di Dante Alighieri – ha spiegato Lucia Ferrati, presidente dell’associazione ‘Le Voci dei Libri’ – Pesaro ha scelto una dedica alla ‘Divina Commedia’ e, in particolare, alla cantica più amata, l’Inferno”. Gli artisti del ghiaccio si sono ispirati alla prima terzina: dalla Selva oscura alle stelle, un percorso di purificazione, liberazione, pieno di speranza, che ben dialoga con la nostra contemporaneità, “in cui la selva oscura della pandemia ha sicuramente costretto la gente, come a Dante, a sentimenti di dubbio, paura, incertezza”.
“Ottimisticamente, l’augurio è di tornare presto a vedere una fine di questo momento difficile – ha concluso Ferrati – per rivedere con speranza le beneamate stelle, una luce nel nostro orizzonte”.