La scadenza dell’ultima proroga del governo Conte è ormai alle porte, entro il 31 marzo il premier dovrà esprimersi.
Sarà la proroga o meno del blocco dei licenziamenti che dovrà accompagnare la nuova Cig Covid estesa dal governo fino a 26 settimane nel Dl Ristori cinque, il primo vero nodo che il Governo guidato Mario Draghi, una volta sciolta la riserva, si troverà a dover sciogliere.
La scadenza dell’ultima proroga del governo Conte è ormai alle porte, entro il 31 marzo infatti il premier dovrà
esprimersi e non sarà una questione facile: le imprese si oppongono ad una nuovo provvedimento generalizzato per tutte le imprese e tutti i settori; i sindacati lo invocano invece, almeno fino all’estate, come unico rimedio, al momento, alla bomba sociale che altrimenti esploderebbe.
“C’è un potenziale di circa 2 milioni di persone che potrebbe perdere il posto di lavoro nei prossimi mesi”, aveva stimato nei giorni scorsi la Uil di fronte a una crisi politica ‘incomprensibile’. Là dove il presidente di Confindustria aveva rinnovato il no parziale di viale dell’Astronomia: ” blocco solo in quei settori in grande sofferenza o chiusi per decreto ma per quelli in ripresa possibilità di liberare”, aveva spiegato ribadendo come anche come il via libera alla proroga della Cig Covid fosse condizionato alla “gratuità” di accesso agli ammortizzatori.
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