La nave rompighiaccio Laura Bassi, unità oceanografica da ricerca dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – Ogs di Trieste, ha ottenuto la certificazione ‘Polar Code’ ed è al momento la prima e unica nave battente bandiera italiana in assoluto a detenerla. La certificazione, giunta dopo un intenso percorso, durato circa 1 anno, è stata ottenuta grazie al lavoro svolto dalla società di armamento Diamar di Napoli, dallo stesso Ogs, che ha contribuito a sviluppare gli scenari di rischio, ed è stata sovraintesa e sviluppata dal Rina. La certificazione è stata rilasciata sotto lo stretto e rigoroso controllo ma al contempo all’insegna della positiva collaborazione, del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, Sicurezza alla Navigazione, comandato dall’Ammiraglio Luigi Giardino. Il Polar Code (abbreviazione di International Code for Ships Operating in Polar Waters) è la più recente normativa che regola molti aspetti tecnici che possono impattare sulla navigazione nelle aree polari, un ambiente remoto, difficile, dalle condizioni meteorologiche particolarmente gravose e molto vulnerabile e la normativa regola aspetti che vanno dalla costruzione della nave alle sue dotazioni di sicurezza, dalla preparazione e qualifica dell’equipaggio alle operazioni di salvataggio della nave, fino all’impatto ambientale.Per navigare nelle aree polari dell’Artico e dell’Antartico – precisa una nota – ogni nave deve avere ottenuto un Polar Code che le classifica secondo la loro capacità di affrontare le acque polari: A per le rompighiaccio, B per navi che non hanno la stessa struttura ma possono affrontare situazioni di acqua ghiacciata e C per le navi abilitate alla navigazione in acque che presentano minori difficoltà tecniche. Il certificato ottenuto dalla Laura Bassi è Categoria A – PC 5, un valore davvero elevato. “Grazie a questa certificazione – afferma Riccardo Codiglia responsabile Tecnico della nave – la Bassi potrà operare in tutte le aree polari e tutto l’anno, con qualche – minima – limitazione, relativa a qualche tipo di ghiaccio. Grande attenzione, nella fase di adeguamento della nave, è stata posta alla sicurezza con la dotazione di una serie di zattere in grado di consentire l’evacuazione della nave sia in mare che su ghiaccio. Il percorso di certificazione si è svolto in forma ibrida: la parte “cartacea” in Italia, in remoto; la parte di lavori sulla nave, in Nuova Zelanda”. Si tratta di una “certificazione, fondamentale – sostiene Franco Coren, Direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali Ogs Trieste – per permettere l’attività della nave in assoluta sicurezza in mari difficili. La rompighiaccio Laura Bassi, acquistata usata poco più di un anno fa, si è confermata avere un’ottima robustezza dello scafo ed una adeguata capacità propulsiva e ed in generale un ottimo progetto di base. A latere di questo percorso, abbiamo voluto essere particolarmente attenti all’ambiente, adottando – conclude – un sistema specifico di purificazione delle acque di zavorra che, prima di essere sversate, verranno trattate per evitare il rilascio di micro-organismi alieni”.