Se per Assonime non ci sono “prove di un divario di genere nella remunerazione” per Ad e consiglieri, bisogna anche sottolineare che la presenza femminile rimane bassa negli incarichi esecutivi: sono donne solo il 7% dei presidenti e il 5% degli ad. In generale la presenza delle donne nei cda delle società quotate si approssima al nuovo minimo delle quote rosa fissato a fine 2019 dalla legge (40% del totale dei consiglieri), da raggiungere a partire dei prossimi rinnovi: ad ora si attesta al 37% dei cda e al 39% dei collegi sindacali. Per quanto riguarda le retribuzioni, quelle femminili sono inferiori a livello aggregato per la loro presenza in società caratterizzate da retribuzioni inferiori (piccole imprese, società fortemente controllate), piuttosto che al divario di genere all’interno di ciascuna categoria di società. Lo stipendio degli amministratori delegati delle aziende italiane quotate è nel 2020 è calato del 7% rispetto all’anno precedente. E’ uno dei punti che emergono dal rapporto Assonime sulla corporate governance; lo studio segnala anche come cresca, invece, la retribuzione degli amministratori indipendenti, che segna +14%. “La leggera diminuzione della remunerazione complessiva degli amministratori delegati è interamente dovuta ad una riduzione della remunerazione variabile su base equity (-30%), che rappresenta quindi lo strumento principale per assicurare un’adeguata flessibilità nella definizione dei pacchetti retributivi”, spiega il report.