Il nuovo presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, nella foto, 71 anni, è professore emerito di Microbiologia e Virologia. Nato il 5 gennaio nel 1949 a Oserzo (TV), ha fondato la Società Italiana di Virologia ed è stato per sette anni presidente di quella europea. Dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, ha lavorato come primario presso l’Azienda Ospedaliera dell’ateneo patavino. E’ un virologo di fama internazionale che ha fornito contributi particolarmente significativi in numerosi campi di ricerca tra cui spiccano l’analisi dei meccanismi di silenziamento dell’espressione genica in HIV e della latenza di herpes virus; le indagini orientate all’approfondimento a livello ultrastrutturale delle interazioni molecolari alla base del funzionamento dei complessi replicativi di virus; gli studi di biologia cellulare, indirizzati alla comprensione dell’interazione virus-cellula ospite; lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per la produzione di vaccini contro flavi ed alfa virus; gli studi del microbioma e del viroma di vari distretti corporei e della loro rilevanza nel favorire/reprimere reazioni infiammatorie-immunitarie che sono causa di specifiche patologie umane; lo sviluppo di vettori virali da utilizzare in approcci di terapia genica e di terapia immuno-virolitica di malattie neoplastiche, genetiche, infettive e degenerative. Lo scorso anno ha vinto il Premio Internazionale Guido Lenghi e Flaviano Magrassi 2019, dell’Accademia Nazionale dei Lincei per “la Virologia biologica o clinica”. Negli ultimi mesi è stato uno degli scienziati protagonisti nel raccontare la pandemia sulla stampa italiana, a volta anche scatenando diverse polemiche. Palù avrebbe infatti criticato alcuni colleghi che “non sono veri virologi, ma continuano a parlare sui giornali come se lo fossero”.